A Milano 22 cancellazioni e ritardi di non meno di mezz’ora su tutti i treni ad alta velocità in arrivo e partenza, dirottate tutte le linee regionali. I macchinisti scendono in sciopero.
Ore di confusione sull’alta velocità
Dopo l’incidente avvenuto ieri nei pressi di Casalpusterlengo e costato la vita ai due macchinisti del Frecciarossa deragliato a 290 km/h, la mattinata alla stazione di Milano Centrale inizia in un clima di grandissima tensione e difficoltà e tra molte proteste.
Cancellazione e ritardi
L’altoparlante annuncia ventidue cancellazioni di convogli alta velocità in partenza per Bologna, Firenze, Roma e Salerno: la linea è ancora impegnata nelle operazioni di sgombero del treno deragliato e ci vorranno alcuni giorni prima che la linea venga definitivamente ripristinata anche se probabilmente serviranno settimane per riattivare la velocità di punta in un tratto abbastanza lungo tra Lodi e Piacenza.
Tutti i treni ad alta velocità devono essere deviati su percorsi alternativi e la situazione finisce per appesantire anche il traffico ordinario di treni regionali e intercity che ha subito a sua volta forti ritardi. I treni che partono vengono annunciati con non meno di 20’-30’ di partenza, alcuni lasciano la banchina anche dopo un’ora. Inevitabili le proteste da parte degli utenti.
Lo sciopero
A peggiorare la situazione c’è stato anche lo sciopero indetto dai lavoratori del sindacato autonomo che già ieri avevano annunciato un’agitazione dalle 9 alle 14. Adesione che non sembra essere massiccia, molti i macchinisti che hanno accolto l’appello di Trenitalia per garantire il servizio in un momento così difficile: ma chi ha deciso di aderire all’agitazione, indetta per il rispetto dei macchinisti deceduti e la prevenzione di ulteriori incidenti e vittime, ha chiesto che i soldi trattenuti dalla busta paga per l’astensione dal lavoro siano inseriti in un fondo destinato alle famiglie delle vittime.
LEGGI ANCHE——> Treno deragliato, chi sono le vittime
L’inchiesta prosegue
I tecnici di Trenitalia stanno proseguendo i rilievi per capire che cosa abbia provocato l’incidente: ormai sembra essere chiaro che il sistema degli scambi non fosse posizionato nel modo adeguato. Resta da capire se sia stato un errore umano o un guasto dei sistemi: ma alcuni rilievi conclusi stamattina hanno rivelato che i macchinisti sarebbero comunque riusciti in qualche modo a rallentare il treno provvidenzialmente prima di essere sbalzati fuori dalla motrice. In questo modo il convoglio, lanciato a tutta velocità, avrebbe evitato uno schianto che si sarebbe rivelato fatale contro la massicciata di un cavalcavia molto stretto, presente a meno di un chilometro dal punto dello schianto. I tecnici hanno riferito che la modalità di fermo in sicurezza per un Frecciarossa che viaggia a 290 km/h prevede una fase di rallentamento progressiva di non meno di due chilometri. Se il treno avesse proseguito la sua corsa ancora per qualche secondo, sarebbe stata una strage.