La Chiesa Cattolica festeggia il 6 febbraio insieme a San Paolo Miki anche i Santi Martiri Giapponesi uccisi insieme a lui.
La Chiesa Cattolica festeggia il 6 febbraio insieme a San Paolo Miki anche i Santi Martiri Giapponesi uccisi insieme a lui, posticipando di un giorno la memoria rispetto all’anniversario del tragico eccidio di questa schiera di sacerdoti, religiosi e laici indigeni del Giappone. La prima comunità cattolica del Giappone fu fondata a Kagoshima nel 1549 dal gesuita San Francesco Saverio. In due anni il grande santo fondò altre comunità nell’isola Hirado, a Bungo ed a Yamagushi, da cui il cristianesimo si diffuse in altri centri, compresa la capitale Miyako. Per oltre quarant’anni il cristianesimo godette di ampia libertà. Il primo editto di persecuzione nei loro confronti risale al 24 luglio 1587 e venne emanato da Toyotomi Hideyoshi, luogotenente generale dell’imperatore, che però non fece dare esecuzione, ma pose tuttavia le premesse per le successive sanguinose persecuzioni.
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San Paolo Miki nacque a Osaka nel 1556 da una nobile famiglia giapponese e ricevette il battesimo a 5 anni e a 22 entrò nei gesuiti come novizio. Paolo studiò presso i collegi dell’ordine di Azuchi e Takatsuki e divenne un missionario; non poté essere ordinato sacerdote a causa dell’assenza di un vescovo in Giappone. La diffusione del Cristianesimo fu inizialmente tollerata dalle autorità locali, ma nel 1587 il daimyō Toyotomi Hideyoshi mutò il suo atteggiamento nei confronti degli occidentali ed emanò un decreto di espulsione dei missionari stranieri. L’ostilità anti-europea raggiunse il suo culmine nel 1596, quando si scatenò una persecuzione contro gli occidentali, quasi tutti religiosi, e i cristiani, considerati traditori. Nel dicembre di quell’anno, Paolo Miki venne arrestato insieme ad altri due compagni giapponesi del suo ordine, sei frati missionari spagnoli e i loro diciassette discepoli locali. Vennero crocifissi sulla collina di Tateyama, nei pressi di Nagasaki. Paolo continuò a predicare anche sulla croce, fino alla morte, il 5 febbraio 1597.