Nel 1944 nel Potentino uno degli incidenti ferroviari che ha mietuto più vittime. Il più recente è avvenuto a Pioltello due anni fa.
Il deragliamento del Frecciarossa Milano-Salerno avvenuto all’alba è l’ultimo di una lunga serie di incidenti ferroviari in Italia. Il nostro Paese, infatti, ha spesso dovuto fare i conti con una serie di straordinari eventi di questo tipo. Intanto si indaga per stabilire le dinamiche dell’accaduto, mentre arrivano anche le prime testimonianze oltre ai messaggi di cordoglio per le famiglie delle due vittime, i macchinisti del convoglio deragliato.
Ma come abbiamo detto, in passato gli incidenti ferroviari avvenuti in Italia hanno portato anche a conseguenze ben più gravi. Com’è accaduto il 2 marzo 1944, quando a Balvano (in provincia di Potenza) un treno partito da Salerno restò bloccato in una galleria e portò alla morte per asfissia di ben 526 persone, tra passeggeri e macchinisti. Passano altri 17 anni e ci portiamo al 23 dicembre 1961. Nel giorno dell’antivigilia di Natale un treno che stava per arrivare alla stazione di Catanzaro deraglia in curva all’imbocco di un ponte che sovrastava il torrente Fiumarella e finisce in un burrone. In quel caso, il bollettino parlò di 70 morti e 27 feriti.
Gli incidenti più gravi dagli Anni 60 in poi
Appena tre mesi dopo un direttissimo Bari-Milano deragliò all’altezza di Castelbolognese, in provincia di Ravenna, causando 13 morti e un’ottantina di feriti. La terribile primavera del 1962 si concluse con la morte di oltre 60 persone, per via di un scontro tra un treno merci e un treno viaggiatori all’altezza di Voghera. Passarono altri 16 anni prima di assistere a un altro tra gli incidenti ferroviari più gravi. A Murazze di Vado, in provincia di Bologa, la locomotiva del treno espresso Lecce-Milano urta il rapido “Freccia della Laguna” Bolzano-Roma. Una frana fu la causa dell’incidente che causò 48 morti e 76 feriti.
Un altro spettacolare incidente avvenne il 21 novembre 1980. Tra le stazioni di Curinga ed Eccellente, in provincia di Catanzaro, un treno proveniente da Roma urta i vagoni di un treno merci che giungeva da Catania. 20 le persone rimaste uccise, un centinaio i feriti. In seguito, nel 1989, altri due incidenti ferroviari entrati purtroppo nella storia. Il 3 aprile un treno locale entra nella stazione di San Severo a velocità eccessiva, causando la morte di 8 persone e il ferimento di 20. Gli anni Ottanta si chiudono con lo scontro di due treni, uno da e uno per Crotone: 12 morti e 32 feriti.
Quando Cossiga rischiò la vita
Entriamo negli Anni Novanta e parliamo di uno dei più grandi disastri ferroviari della storia. Il protagonista è il Pendolino, che nel 1997 deragliò a 300 metri dalla stazione di Piacenza. 8 i morti e 29 i feriti, tutti gli altri rimasero illesi: tra questi ultimi figurava anche il presidente della Repubblica Francesco Cossiga. Nel nuovo millennio si ricorda soprattutto il deragliamento di un treno Palermo-Venezia, a causa della scarsa tenuta dei binari: in quel caso rimasero uccise otto persone. Il 7 gennaio avvenne uno scontro tra un treno interregionale e un convoglio merci con putrelle di acciaio nei pressi della stagione di Bolognina di Crevalcore: morte 17 persone con 15 feriti.
Il 29 giugno del 2009 un asse si rompe nei pressi della stazione di Viareggio. Un convoglio che trasportava gpl deraglia proprio nell’attraversamento della stagione, causando il ribaltamento di quattro cisterne. Una di queste subì uno squarcio tale da far fuoriuscire il gas e causare un’esplosione, che portò alla morte di 32 persone residenti nel quartiere a ridosso della stazione. L’ultimo grave incidente ferroviario è avvenuto il 25 gennaio 2018 a Pioltello, in provincia di Milano. Un treno regionale, a causa della rottura di un giunto in pessime condizioni e mai sostituito, deragliò causando la morte di tre persone ma anche un centinaio di feriti.