Gli effetti del cambiamento climatico continuano a farsi sentire, e tra questi si annovera la diffusione di numerosi parassiti: non a caso, proprio di recente è stato comunicato che il calabrone asiatico è arrivato addirittura fino al nord della Germania.
Tra i tanti effetti negativi del riscaldamento globale, tra le preoccupazioni maggiori può sentirti inclusa la diffusione nel mondo di insetti parassiti che, sbarcati in luoghi ben al di là dei loro habitat storici, si insediano e monopolizzano drasticamente vaste zone provocando danni enormi per l’economia agricola.
Tra questi animaletti poco desiderati, si annovera il calabrone gigante asiatico (noto anche con il nome di vespa velutina), di recente approdato anche nelle regioni più fredde della Germania del nord.
Finora era stato segnalato in Europa centrale e meridionale (Italia compresa), ma è ufficialmente confermato come il calabrone asiatico si stia spostando sempre più a nord. Alcuni esemplari vivi, infatti, sono stati infatti raccolti ad Amburgo, in Germania, il punto più settentrionale del Vecchio continente mai raggiunto da questo insetto.
Come riportato dalla rivista Evolutionary Systematics, in un articolo redatto dai ricercatori dell’università di Amburgo, questa tipologia di calabrone è nota per essere predatrice di molti insetti, tra cui le api mellifere. Per tale ragione, il calabrone asiatico viene considerato una potenziale minaccia per l’apicoltura e gli ecosistemi che invade al di fuori del suo habitat naturale.
Il primo ritrovamento di questo animaletto in Europa era avvenuto nel 2005, nel sud-ovest della Francia. Non è però passato molto tempo dalla sua successiva diffusione nel continente. Si stima, infatti, che da questa nazione abbia viaggiato ad una velocità di 78 chilometri l’anno, arrivando così a colonizzare anche la Spagna, il Portogallo, il Belgio, l’Italia, l’Olanda e la Gran Bretagna. Infine, era già riuscito anche a toccare anche alcune zone a sud-ovest della Germania.
Fino a questo momento, però, studiosi e ricercatori erano convinti del fatto che Amburgo non potesse essere un’area adatta a diventare il nuovo habitat di questo insetto. Tuttavia, i recenti ritrovamenti dimostrerebbero piuttosto come il calabrone asiatico sia invece riuscito a diffondersi a una velocità maggiore di quella prevista, e ad adattarsi persino a quelle aree climaticamente meno favorevoli per la sua sopravvivenza.
Martin Husemann, coordinatore dello studio in merito alla diffusione dei calabroni asiatici, ha così commentato i dati della ricerca: “Questi risultati vanno presi seriamente. Non importa che si tratta di un solo esemplare o di un membro di una colonia che si è stabilizzata nella città. Le specie invasive sono una delle grandi sfide per il mondo moderno e un elemento ecologico ed evolutivo importante”.
Dopo essere approdato in Francia, il calabrone gigante asiatico si è diffuso anche nel nostro paese, arrecando non pochi danni all’economia. Infatti, per questo insetto predatore non è ancora stato individuato un efficace antagonista naturale.
Già solo in Liguria, nel corso del 2019 erano stati individuati molti nidi di calabrone asiatico, fatto che arrecò non poca preoccupazione ai più di 500 apicoltori che operano nella provincia di Savona. Questo poiché, purtroppo, l’insetto proveniente dalla Cina si nutre quasi esclusivamente di api mellifere, le stesse che permettono la sopravvivenza di numerose piante da frutto.
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