A Tiziana Tosca Donati, per tutti più semplicemente Tosca, il palco dell’Ariston ha sempre riservato grandi soddisfazioni.
Una presenza artistica ma anche umana di grande spessore: Tosca, una vittoria al Festival insieme a Ron nel duetto “Vorrei incontrarti tra cent’anni”, ha partecipato al Festival solo tre volte ma in realtà sul palco dell’Ariston è salita spesso ottenendo sempre grandi soddisfazioni. Non solo il primo posto del 1996 (l’anno di Elio e le Storie Tese, secondi con “La Terra dei Cachi”) ma anche numerose citazioni nel Premio intitolato a Luigi Tenco che da sempre si tiene nella città dei fiori.
Tosca ha una personalità artistica forte e poliedrica che le ha consentito di fare moltissime cose: musical, teatro canzone, prosa… merito anche di un matrimonio felice e fortunato che è diventato un sodalizio artistico di grande successo. Da quando il suo destino si è incrociato con quello di Massimo Venturiello, attore e produttore, regista e doppiatore, la personalità di Tosca si è moltiplicata in infinite sfaccettature. Paradossalmente, nonostante la voce sia la sua declinazione più nota e la musica sia la sua prima vocazione, oggi Tosca annovera più apparizioni teatrali che dischi. E può vantarsi anche di una presenza di rilievo di due film.
Una carriera sfaccettata e piena di interessi che oggi la riporta al Festival con “Ho amato tutto” un brano che rispecchia la piena tradizione sanremese. Alla tv continua a preferire il palcoscenico e il sipario anche se le tentazioni del piccolo schermo ci furono.
Qualche anno fa fu chiamata come giudice ad “Amici” e non si può dire che sia stato amore a prima vista: “Inizialmente avevo deciso di partecipare al progetto con grande entusiasmo, un po’ per mettermi in discussione con ragazzi molto più giovani di me e per dare il mio piccolo contributo ma quando mi sono accorta del meccanismo perverso che c’era dietro ho preferito lasciar perdere e dire basta.
Una critica circostanziata: “Purtroppo non ho figli, ma se l avessi spegnerei la tv: quello che vedo in tv tra Grandi Fratelli, Amici, Veline e robettine varie è frustrante. Non sono scorciatoie, sono il baratro. Usciti da lì si rimane impressi come da un marchio a fuoco e difficilmente si viene presi in considerazione da chi questo mestiere lo fa davvero. Oggi ai giovani cantanti non viene richiesta una preparazione di spessore ma qualcosa da masticare e sputare. La voce è imposta da altri, la voce che ascoltiamo non è la loro”.
Con Massimo Venturiello divide palco e casa da anni, un sodalizio artistico tra i più solidi e creativi in circolazione: e senza scorciatoie e nemmeno compromessi obbligati.
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