Tra le storie più tristi degli ultimi anni che hanno caratterizzato il Festival di Sanremo c’è quella della morte del figlio di Franco Gatti, voce storica dei Ricchi e Poveri.
Non sempre e non per tutti lo spettacolo deve per forza continuare. Anche a Sanremo dove in diverse occasioni, dalla morte di Luigi Tenco a quella di Claudio Villa, si decise che lo show dovesse proseguire nonostante tutto. Era il febbraio 2013: Fabio Fazio, che era tornato ad occuparsi del festival dopo le edizioni a cavallo del nuovo millennio, aveva fortemente voluto tra gli ospiti anche i Ricchi e Poveri.
Liguri come lui: ma soprattutto simbolo di un certo tipo di festival molto popolare e familiare che da tempo non si vede più. Una vittoria e altri tre podi, i Ricchi e Poveri sono il gruppo italiano presente a Sanremo che ha venduto più dischi nel mondo dopo i Pooh. Si parla di 40 milioni di dischi, senza contare le cover delle quali hanno incassato i diritti.
Era dal 1992 che il terzetto genovese non tornava all’Ariston: la loro canzone “Così lontani” non si era qualificata e da quel momento preferiscono girare il mondo, richiestissimi, con tutto il loro repertorio che concentrarsi sul mercato italiano. Poi la chiamata di Fazio. Il gruppo sale sul palco per le prove e tutto va a meraviglia: il loro set dura venti minuti, uno dei più lunghi della manifestazione. Cantano tutto il repertorio sanremese per chiudere con una versione vocalese di “Che sarà”.
Quando scendono dal palco e si preparano per andare a cena, Franco Gatti, “il baffo”, la voce baritonale del gruppo, viene raggiunto da una telefonata. “Torna subito a Genova c’è stata una disgrazia”. Inizialmente non si capisce cosa sia successo ma il cantante forse lo intuisce da solo. Suo figlio Alessio, 23 anni, è morto. Pare sia accaduto nel sonno, forse un attacco cardiaco ma la cosa è poco chiara. Arriva la polizia… viene aperta un’inchiesta.
Pare che il ragazzo, vittima di una forte depressione, avesse assunto un cocktail micidiale di whisky ed eroina che lo ha stroncato. Non è suicidio e non è nemmeno overdose: Alessio non si è mai drogato. Era la prima volta… sperava che la droga potesse tranquillizzarlo. E invece l’ha ucciso.
Franco si chiude in un cupo silenzio: non suona e non compone più. L’anima dei Ricchi e Poveri, il vero polistrumentista, la mente del gruppo che si appoggiava molto sulle voci di Angela Brambati e Franco Sotgiu ma che doveva tutto alla sua produzione si spegne.
Ci vorranno diversi anni per riportarlo in scena: per prima cosa va in tv a parlare di suo figlio e di genitori che magari si sforzano di capire i loro figli, ma faticano… “Ha fatto la sua prima stupidaggine a 23 anni, è stata anche l’ultima. Aveva sempre bevuto troppo, cercavamo di aiutarlo, ma quella volta ha esagerato”.
I Ricchi e Poveri non sono più saliti sul palco dell’Ariston, Fazio li ha liberati da ogni impegno in quella tragica serata: “Non ci saranno e non saranno sostituiti – dirà il conduttore – vuol dire che per una volta la serata durerà venti minuti di meno”.
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