Strana vicenda a Firenze. La Cgil alza la voce per una presunta violenza sessuale ai danni di una autista dei bus, ma la conducente va contro corrente. Chi dice la verità?
Due verità a confronto: quella della Cgil e quella della diretta interessata, vittima di una presunta violenza ai suoi danni. Due verità che si scontrano clamorosamente e sulle quali stanno cercando di fare luce gli investigatori. Ma andiamo per ordine. “Una autista di un bus Ataf ha subito un’aggressione a sfondo sessuale ieri sera a Firenze, mentre si trovava ferma col mezzo al capolinea di Indicatore, sulla via Pistoiese”. Questo il comunicato
della Cgil Toscana che riferisce anche come la donna, riuscita a fuggire dall’uomo che avrebbe tentato di violentarla, si trovi ancora in stato di choc per l’accaduto. Sempre secondo il sindacato il presunto responsabile sarebbe stato bloccato dai carabinieri, avvisati dalla vittima che ha fatto in tempo a chiedere soccorso.
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Un comunicato con tanto di proteste: “La rsu di Ataf Gestioni denuncia ancora una volta la mancanza di sicurezza di alcuni capolinea periferici e locati in zone di fatto isolate” e chiede che “si prendano rapidamente provvedimenti per la messa in sicurezza”. “Penso sia diritto di ogni lavoratrice ed ogni lavoratore poter svolgere la propria mansione tranquillamente e con serenità – afferma Michele Lulurgas della Rsu Filt Cgil – e non è ammissibile che chi si trova a fare capolinea dopo una certa ora debba farlo con l’ansia che si verifichi un’episodio del genere. Va garantita quanto prima la sicurezza ai capolinea e chiediamo un maggior presidio ed una puntuale attenzione verso le zone critiche da parte delle forze dell’ordine, alle quali va comunque il nostro ringraziamento per il lavoro che svolgono quotidianamente”.
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Oggi la smentita che ribalta tutto rischiando di mettere in cattiva luce la Cgil. Accertamenti dei carabinieri sono in corso sulla presunta violenza sessuale che avrebbe riguardato la conducente di un bus della linea urbana 35 di Firenze. Secondo quanto emerso finora, l’intervento dei militari avrebbe riguardato un extracomunitario ubriaco, passeggero sul pullman guidato dalla stessa conduttrice. L’uomo è stato identificato e fatto accompagnare da personale del 118 all’ospedale di Careggi. Ma sempre secondo quanto risulta ad ora, e diversamente da una prima versione della vicenda, la conducente dell’autobus non avrebbe assolutamente parlato di tentativi di violenza nei suoi confronti o del personale viaggiatore, ma sarebbe stata soltanto preoccupata per la presenza di un ubriaco a bordo. Inoltre la stessa autista sul momento non avrebbe avuto intenzione di presentare denuncia.
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