Quando nel 1983 vince al Festival con “Sarà quel che sarà” le porte del successo sembrano spalacate Tiziana Rivale: ma sono porte che la cantante non attraverserà mai.
Ogni tanto qualcuno la tira fuori ancora oggi. La sindrome di Tiziana Rivale è quella condizione che si abbatte su chi disgraziatamente si trova a vincere un festival in modo del tutto inconsapevole e imprevedibile e finisce per restarne schiacciato. In realtà è una sindrome che potrebbe avere molti nomi. Sono tantissimi i protagonisti del Festival che si sono persi per strada e che non sono mai più riusciti a trovare il successo.
Tiziana non è stata per la verità molto fortunata: la sua canzone si scontrò in un periodo storico in cui le radio mandavano in onda moltissima musica da ballare: era il periodo del boom della discodance e la musica italiana non stava attraversando un grandissimo periodo. Anche Donatella Milani, che arrivò seconda, e Dori Ghezzi che finì al terzo posto con un bellissimo brano do Oscar Prudente, “Margherita Non lo Sa”, non riuscirono a vendere più di tanto.
Paradossalmente l’attenzione generale fu catalizzata da Vasco Rossi, penultimo con “Vita Spericolata” che da quel momento diventò il fenomeno musicale italiano per eccellenza. Le radio programmarono quasi esclusivamente Vasco, “Vacanze Romane” dei Matia Bazar – quarti – e “L’Italiano” di Toto Cutugno che pure arrivò solo quinto.
Fu un’edizione strana, sicuramente non tra le migliori. Basti pensare che la canzone in assoluto più bella del Festival, “1950” di Amedeo Minghi, fu subito esclusa. La canzone a oggi è considerata un’opera d’arte e vanta almeno una dozzina di cover version di grandi cantanti come Giorgia e Morandi.
Il macchinosissimo format dei gironi alla fine premiò la Rivale sul palco ma lanciò tutti gli sconfitti.
Al danno si aggiunse la beffa: di fronte a vendite che non decollavano e a una promozione che faticava, Tiziana Rivale fu tranquillizzata con il fatto che avrebbe presenziato all’Eurovision Festival: un grande lancio internazionale. E invece la cantante italiana fu la grande assente, e ancora oggi non si sa il perché… pare per un mancato accordo editoriale con la sua casa discografica.
Dopo qualche anno di popolarità riflessa tra teatro e tv, Tiziana Rivale è rimasta un’ottima interprete indaffarata a sbarcare il lunario. Ha ottenuto diversi riconoscimenti all’estero, è molto attiva come insegnate sia in Italia che all’estero dove per anni, in California, ha lavorato come vocal coach.
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