La giornalista Rita Dalla Chiesa, figlia del generale Carlo Alberto, difende il leader della Lega e punge le Sardine. “Loro erano in piazza a bere birra e a ballare nella contro-manifestazione di Palermo. Salvini ha omaggiato mio padre, vittima di attentato mafioso”
Il profilo Twitter di Rita Dalla Chiesa suscita polemiche quando il ‘cinguettìo’ della giornalista scatena le reazioni anti Salvini. Il post apparso si riferisce ai fatti di Palermo e alla contro manifestazione del nuovo movimento di Santori. “L’unico politico che sia andato a salutare il commissariato di polizia e la lapide di mio padre è stato Matteo Salvini. Le Sardine, nel frattempo, erano in piazza a ballare e bere birra…”. Un duro attacco, che inevitabilmente suscita reazioni.
La giornalista è figlia del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, ucciso il 3 settembre del 1982 nel capoluogo siciliano (di cui era diventato prefetto) in un attentato mafioso. In quella occasione morirono anchene la moglie Emanuela Setti Carraro e l’agente della scorta Domenico Russo. Il leader del Caroccio aveva incontrato i simpatizzanti ma era stato contestato dalle Sardine. Un fatto che ha costretto l’entourage dell’ex ministro dell’Interno ad annullare la visita al mercato di Ballarò. In sostituzione, c’era stata la visita al commissariato di polizia e alla lapide del generale Dalla Chiesa.
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In strada, come detto, c’erano anche gli antagonisti. La contestazione è andata avanti con cartelloni e cori di protesta. Su tutti “Palermo non si lega”. L’ex ministro dell’Interno ha così commentato. “Quello delle sardine è un movimento che mi odia – ha spiegato – Una brutta vita, oltretutto riduttiva, quella che ti vede in piazza contro qualcuno. Io non sono a Palermo contro qualcuno, sono a offrire un’idea di città ai palermitani che vogliono ascoltare”.
E aggiunge. “Fino alla settimana scorsa dicevano ‘cosa c’entra la Lega a Palermo e a Reggio Calabria?’. La risposta è semplice: se i politici di Palermo e di Reggio Calabria avessero fatto il loro dovere, nessuno avrebbe chiamato Matteo Salvini. Evidentemente le persone si sentono orfane di risposte e di onestà. E chiedono un intervento concreto, non con la politica dell’ odio contro qualcuno”. Le Sardine, dal canto loro, non hanno fatto sconti. Una signora, in particolare, si è rivolta al leader leghista. “Vergognatevi. Cosa siete venuti a fare qui? Noi siamo terroni, siamo del Sud, e con Salvini non c’è futuro“. Una citofonata pacifica, infine, con copie della Costituzione in mano, ha animato il pomeriggio. Citofoni di cartone con i pulsanti che ne richiamano i valori: centinaia di persone hanno intonato l’immancabile canzone ‘Bella Ciao’.
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