Professore denunciato: nessuna sassaiola contro i cinesi a Frosinone, solo procurato allarme

Non c’è mai stata quella sassaiola contro il gruppo di studenti cinesi dell’Accademia di Belle Arti a Frosinone, e un professore è stato quindi denunciato per procurato allarme da psicosi coronavirus. L’insegnante, infatti, aveva diffuso la notizia rivelatasi poi non vera.

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La presunta notizia era trapelata nel corso della conferenza stampa che la direttrice dell’istituto, Loredana Rea, e il presidente della Consulta degli studenti, Luca Spatola, avevano tenuto all’indomani del sospetto caso della studentessa cinese colpita da febbre dopo il ritorno da un viaggio in Cina. Ma si è trattato, tuttavia, di una fake news – finita però in diversi media ufficiali.

La polizia di Frosinone ha quindi denunciato un professore dell’Accademia delle Belle Arti di Frosinone per procurato allarme. L’insegnante aveva infatti raccontato di come un gruppo di studenti cinesi fosse rimasto vittima di una sassaiola a causa di episodi di razzismo e psicosi da coronavirus.

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Professore denunciato per procurato allarme: era una fake news

La vicenda incriminata era già stata smentita nel corso della serata di ieri, dalle stesse parole del sindaco di Frosinone. Oggi, però, lo conferma anche la polizia, che dopo aver effettuato varie e approfondite indagini, ha infine denunciato per procurato allarme il professore che aveva divulgato la fake news.

Secondo quanto emerso dalle ricerche effettuate dalla Digos, è stato scoperto che il professore ora denunciato, lo stesso che aveva reso pubblico l’episodio informando i giornalisti nel corso di una conferenza stampa presenziata anche dalla direttrice dell’Istituto, non possedeva alcuna conoscenza diretta dei fatti, ma aveva altresì riferito delle informazioni estrapolate dalle parole di un’altra professoressa.

La sua collega, inoltre, aveva a sua volta appreso della sassaiola contro gli studenti cinesi dal racconto di una studentessa asiatica dell’Accademia di Belle Arti, che avrebbe letto dell’accaduto all’interno di una chat in cui erano presenti soltanto alcuni suoi connazionali.

Tutto è nato da un errore di traduzione

Alla luce dei fatti, allora, si è scoperto che è stato a causa di un errato utilizzo del traduttore di Google che si è generata la (pericolosa) incomprensione e la fake news. Infatti, proprio a causa di un fraintendimento, il contenuto di tali conversazioni sul web, nelle quali si faceva riferimento a generici episodi di intolleranza verso cittadini cinesi che sarebbero avvenuti in questi giorni a Roma a causa della psicosi da coronavirus, si sarebbe trasformato nell’incriminata sassaiola contro gli studenti cinesi di Frosinone.

Al termine delle indagini, ha infine sottolineato la polizia, la notizia diffusa dal professore va considerata come assolutamente priva di alcun fondamento. E proprio al docente, che con leggerezza l’ha diffusa pubblicamente anche ai giornalisti, è toccata dunque una denuncia da parte dell’Autorità giudiziaria.

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