Parcheggia nel posto per disabili, attaccato sui social. Vigile si suicida

Gravissimo lutto in quel di Brescia: un vigile si è tolto la vita, sparandosi con la sua pistola d’ordinanza. Qualche giorno prima della tragedia, l’uomo era finito nel mirino dei social, a causa di un errore che parrebbe essere la motivazione del tragico gesto.

vigile brescia Una tragica notizia, quella che si apprende nella giornata di oggi. Un agente della Polizia locale si è tolto la vita a Palazzolo, nel Bresciano, sparandosi con la sua stessa pistola d’ordinanza proprio vicino alla sede dove lavorava. L’uomo, che aveva 44 anni, era finito qualche giorno fa nel mirino di alcune polemiche per aver parcheggiato l’auto della polizia in un posto riservato ai disabili. Questo, dunque, potrebbe essere il motivo alla base del gesto.

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Parcheggia in un posto per disabili, vigile di Brescia si auto-multa

L’episodio incriminato risale allo scorso 24 gennaio. Il vigile aveva parcheggiato l’auto della Polizia in un posto riservato ai disabili a Bergamo, vicino ad una sede universitaria.  Il presidente dell’Anmic orobica (Associazione nazionale mutilati e Invalidi Civili) e membro del direttivo nazionale, aveva provveduto a denunciare il fatto, scattando una foto e pubblicandola sul suo profilo Facebook. Da lì, dunque, il polverone di polemiche.

Dopo essere stato seriamente preso di mira sui social, l’agente aveva immediatamente porto le sue scuse, raccontando anche di essersi auto-multato con 100 euro donati all’Anmic. “Non ho parole per esprimere il mio rammarico. Non era mia intenzione, ma purtroppo mi sono confuso con la segnaletica”, aveva fatto sapere il vigile.

Il suicidio: il vigile “trasformato in un mostro”

All’alba di oggi, tuttavia, l’agente ha deciso di farla finita. Puntandosi addosso la sua stessa pistola d’ordinanza, ha scelto di togliersi la vita, forse a causa del clamore che era scaturito a causa di quel suo errore. Al momento, però, non è stato specificato se l’uomo abbia lasciato un biglietto o una lettera, per spiegare i motivi effettivi del tragico gesto.

Dal canto suo, Giovanni Manzoni (presidente dell’Anmic) aveva risposto all’agente attraverso un altro post, dichiarando che i 100 euro della sua “auto-multa” sarebbero stati spesi per il “fondo abbattimento delle barriere architettoniche” e accettando le scuse “con sincerità”.

Dopo aver appreso del suicidio dell’agente, però, il presidente ha detto che non aveva alcuna intenzione di “trasformarlo in un mostro“, e che “probabilmente c’è dell’altro che lo ha portato” alla morte. Tuttavia, sembra che gli attacchi virtuali a seguito del post di Manzoni siano continuati comunque ad arrivare anche dopo le pubbliche scuse del vigile.

Giovanni Manzoni Amnic

Le parole del sindaco di Palazzolo

In merito alla tragedia, si è espresso anche il sindaco di Palazzolo, Gabriele Zanni. Il primo cittadino ha infatti comunicato quanto suicidio del vigile sia “un fatto che ha scosso tutti in maniera forte, un fallimento umano e professionale per tutti; in primis, per non aver recepito se c’erano delle avvisaglie”.

Zanni ha anche aggiunto come sia “inutile stare a indagare o a capire quali erano le motivazioni. E’ una grande tragedia e un grande dolore per tutti. Nessuno si poteva immaginare o aspettare qualcosa di simile”.

Sull’indagine, al momento, vige il massimo riserbo, e gli investigatori stanno ancora tentando di capire quale possa essere la reale motivazione alla base dell’insano gesto. E questo, anche a partire dalle analisi degli attacchi social che l’uomo avrebbe ricevuto su Facebook.

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