Il corpo di Mattia Fiaschini è stato rinvenuto sulle Blue Mountains, in Australia, dopo giorni passati tra speranze e preoccupazione. Il dolore degli amici che condividevano con Mattia la passione per i viaggi. “Tante esperienze vissute insieme. Un ragazzo encomiabile e coraggioso. Mancherà a tutti noi”
Il corpo di Mattia Fiaschini, giovane di ventiquattro anni di Cesenatico, è stato rinvenuto in uno strapiombo sulla Blue Mountains in Australia. Lì era partita la sua escursione, dove Mattia è stato immortalato per l’ultima volta dalle videocamere di sorveglianza. Voleva vedere con i suoi occhi, da riconosciuto trekker esperto, la situazione di un territorio devastato dagli incendi delle scorse settimane. Recatosi da solo in Australia, aveva inviato sms al padre per aggiornarlo. Da mercoledì, però, non ha dato più notizie ai familiari. Giovedì non si era presentato al lavoro: l’allarme (e le ricerche) sono quindi scattate prontamente.
I genitori sono quindi partiti alla volta di Sydney, straziati dal dolore. La tragica fine di Mattia Fiaschini ha lasciato increduli gli amici e le persone che volevano bene ad un ragazzo intelligente, amante della vita e dei viaggi. Nonostante avesse deciso di trascorrere parte della sua vita all’estero (dopo due anni di Australia in marzo contava di trasferirsi a Londra), Mattia riusciva a mantenere a Cesenatico stretti legami con gli amici e le persone a lui care.
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Il ricordo degli amici: “E’ un brutto colpo e una grave perdita”
Nelle ultime ore tanti amici hanno voluto lasciare un ricordo o una testimonianza. Mattia era ben voluto da tutti. “Ci piaceva fare dei viaggi assieme – spiega Filippo, quasi coetaneo -. Il primo viaggio all’estero fu in Sri Lanka nel 2013, quando lui aveva 17 anni e io 18; siamo un gruppo molto ristretto di amici e Mattia era colui che viaggiava più di tutti. Abbiamo vissuto tante esperienze e quando tornava dall’Australia e dall’Inghilterra riuscivamo sempre a trascorrere delle giornate assieme proprio per condividere tutto. Quella di Mattia è una perdita importante, un brutto colpo. Noi del gruppo di cui lui faceva parte cercheremo di rendergli un saluto speciale, per condividere le emozioni e affrontare assieme questa tragedia”.
Filippo è stato tra i primi a sollecitare le ricerche, sfruttando anche i social in tutte le loro funzioni. La polizia del Galles del Sud ha reso noto che il suo corpo è stato rinvenuto nella notte in fondo al Balzer Lockout, uno strapiombo sotto alla Banging rock, poco distante da Blackheath, la stazione dalla quale mercoledì mattina era partita la sua escursione. “Appena abbiamo saputo che il nostro amico era disperso – spiega l’amico Filippo – abbiamo creato dei gruppi di condivisioni, delle pagine sui social e pagine sponsorizzate a Sydney. Poi purtroppo è arrivata la brutta notizia. Qualche anno fa mio padre lo aveva assunto per alcuni fine settimana al nostro locale, il Merendero, dove oggi lavora il fratello più piccolo Gioele. Noi siamo sempre stati molto legati alla sua famiglia”.
Anche i gestori di un esercizio commerciale in cui Mattia lavorò hanno voluto ricordarlo con affetto. “Siamo molto addolorati e sconvolti. Mattia a noi e ai nostri clienti ha lasciato un ricordo bellissimo. Quando è venuto la prima volta doveva ancora compiere vent’anni, ma era già un ragazzo molto professionale. Nel lavoro metteva cura ed entusiasmo”.