Il coordinatore Rosato si oppone alla candidatura dell’attuale governatore. Il ministro Bellanova: “No a Emiliano vuol dire opporsi alla demagogia”.
Si continua a lavorare per le elezioni in Italia, regione dopo regione. Così, dopo la tornata elettorale che ha riguardato Calabria ed Emilia Romagna, lo sguardo di tutti è rivolto alla Puglia. Da una parte c’è il centro-destra che esulta per il successo di Jole Santelli, dall’altra il centro-sinistra vuole ripartire dal risultato ottenuto dal governatore rieletto Bonaccini. Il prossimo round elettorale si svolgerà in Puglia, dove bisognerà decidere se confermare la carica all’attuale governatore Michele Emiliano oppure cambiare.
E nei confronti dell’attuale presidente regionale, arrivano nuovi attacchi da Italia Viva. Già nei giorni scorsi erano arrivate le prime manifestazioni di dissenso contro il secondo mandato dell’attuale governatore. Ma i toni si sono accesi ancor di più nelle ultime ore, cioè dopo la prima assemblea nazionale del nuovo partito fondato da Matteo Renzi. E il primo a prendere la parola contro Emiliano è stato il coordinatore nazionale di Italia Viva, Ettore Rosato.
Questa la bordata che Rosato rivolge all’attuale governatore della Puglia. “Con Emiliano si perde in Puglia, e non vogliamo solo partecipare. E non c’è solo la Puglia. Non è l’unica Regione dove ci si candida a perdere: anche nelle Marche rischiamo grosso“. Rosato fa riferimento alla candidatura di Luca Ceriscioli, anch’egli governatore uscente e ricandidato dal centro-sinistra per dare la caccia a un eventuale secondo mandato. Ma come abbiamo detto, continuano ad arrivare incessanti cori di dissenso in merito alla nuova candidatura di Emiliano.
Anche il ministro per le politiche agricole Teresa Bellanova si scaglia contro la sua candidatura. E lo fa senza usare mezzi termini. “Al Mezzogiorno serve un cambio di classe dirigente. Quando diciamo no a Emiliano non ne facciamo una questione personale, facciamo una valutazione politica. Quando diciamo no a Emiliano diciamo no al trasformismo, no alla demagogia, no al peggiore notabilato meridionale. Taranto è stata inquinata quando l’acciaio era prodotto dallo Stato. Quando diciamo no a Emiliano parliamo della sanità. Sui rifiuti bisogna avere il fisico di assumere le responsabilità. Quando diciamo no a Emiliano parliamo di agricoltura, parliamo dei 142 milioni rimasti nelle casse della Regione“.
“Una domanda in pubblica piazza – prosegue la Bellanova – : cari amici del Pd, volete sostenere il buongoverno di Bonaccini che le risorse le ha consumate o volete stare con la concezione proprietaria di Emiliano? Noi contrapponiamo a Emiliano un impianto riformista perché il Mezzogiorno ha bisogno del riformismo, perché cosi non può continuare a vivere“.
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