Ritrovato il corpo di Speranza Ponti. Il compagno spiega perché l’aveva nascosto

Interrogato a Sassari il compagno di Speranza Ponti, la donna di cinquant’anni uccisa e ritrovata tre giorni fa. Massimiliano Farci, già condannato nel 1999 per l’ omicidio di Renato Baldussi, si è difeso davanti al gup. “L’amavo, non l’avrei mai uccisa. Era depressa e si è suicidata”

Speranza Ponti con il compagno Massimiliano Farci, accusato di omicidio doloso

Si è tenuto questa mattina nel carcere di Bancali, a Sassari, l’interrogatorio di Massimiliano Farci. L’uomo di 53 anni è accusato di omicidio doloso, furto, occultamento di cadavere e indebito utilizzo del bancomat di Speranza Ponti, la sua fidanzata di 50 anni con cui gestiva una pizzeria ad Alghero. “L’amavo, non l’avrei mai uccisa – ha spiegato Farci in lacrime davanti al gup -. Era depressa e si è suicidata, l’ho trovata senza vita nella nostra casa e le ho dato sepoltura in un luogo che amavamo molto entrambi, che sovrasta Alghero e il suo golfo”.

Farci l ‘ha ribadito più volte davanti al gup Antonello Spanu, del tribunale di Sassari. Massimiliano Farci, 53 anni, è stato già condannato nel 1999 per l’omicidio di Renato Baldussi, noto come “il delitto della Lotus rossa”. Ora è in carcere con l’accusa di omicidio doloso, occultamento di cadavere, furto e utilizzo improprio del bancomat della sua fidanzata, Speranza Ponti. Il corpo di quest’ ultima è stato ritrovato nelle campagne di Monte Carru, alla periferia di Alghero, la mattina di venerdì 31 gennaio. Era stato proprio il presunto femminicida a dare indicazioni sul luogo dove era stato sepolto il cadavere al termine dell’interrogatorio cui era stato sottoposto dopo la denuncia di scomparsa. Il difensore Daniele Solinas, durante l’udienza, ha chiesto una misura cautelare meno afflittiva. Il giudice deciderà in giornata se ascoltare le istanze della difesa.

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Il possibile movente economico: proseguono le indagini

Gli inquirenti sarebbero convinti del movente economico. Sarebbe questa la strada più plausibile, anche alla luce degli elementi raccolti negli ultimi giorni. Queste le ricostruzioni più accreditate. La donna aveva di recente venduto l’appartamente di Genova di cui era proprietaria insieme all’ex marito. Aveva inoltre ottenuto un risarcimento dall’assicurazione. Una somma assolutamente rilevante, con parte di essa prestata al compagno così da consentirgli di realizzare il rehor della pizzeria.

Tantissimi gli elementi che avevano indirizzato le indagini verso una direzione precisa sin da subito. Le versioni fornite dal compagno e i prelevamenti effettuati col bancomat di lei, per un totale di 5 mila euro. Giorni dopo si materializzò la svolta, quando dopo un lunghissimo interrogatorio Farci ammise che la donna era morta. Dopo aver dichiarato di averla ritrovata suicida nel loro appartamento la sera del 6 dicembre, l’uomo ha ammesso di aver occultato il cadavere per paura di perdere tutto quel che aveva conquistato in questi anni dopo gli errori del passato. Basandosi sulle sue indicazioni, gli investigatori avevano ritrovato il corpo della donna tra le sterpaglie di uno spiazzo presso la zona residenziale turistica di Monte Carru. L’indagine va avanti.

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