Un sondaggio di Youtrend fotografa l’attuale situazione della politica in Italia: nonostante la batosta in Emilia – Romagna il centro destra continua a godere di buona salute: Lega stabile al 30% e Fratelli d’Italia in rampa di lancio.
L’ «effetto Emilia-Romagna» sembra già svanito, o quasi. Un sondaggio di Youtrend, anzi la “Supermedia dei Sondaggi” – realizzata per l’agenzia di stampa Agi – regala infatti un ritratto della scena politica italiana molto chiaro. Secondo la rilevazione proposta oggi da alcuni quotidiani, infatti, la Lega continua a veleggiare oltre il 30%, ed il centrodestra appare in ulteriore crescita: insomma, se si andasse oggi a votare per il rinnovo del parlamento la coalizione Lega/Fratelli d’Italia/Forza Italia sarebbe a un passo dalla maggioranza assoluta.
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Secondo la rilevazione infatti il calo della lega dopo la sconfitta elettorale in Emilia Romagna sarebbe soltanto dello 0,1%. Il Carroccio è al 30,7%. Fratelli d’ Italia è a quota 11,3% (due settimane fa era dato al 10,7%). Forza Italia, anche se reduce da un pesante 2,5 in Emilia-Romagna, è al 6,5%. I tre partiti di centrodestra arriverebbero quindi intorno al 48,5%: una quota più che sufficiente per governare il paese.
Numeri molto simili a quelli delle elezioni europee dello scorso maggio: in effetti, allora si parlava di strapotere della Lega. Nella percezione comune, certo, pesano le due personali sconfitte registrate da Matteo Salvini: quella di questa estate, quando fece cadere il governo rimanendo alla fine con il cerino in mano, e naturalmente quella in Emilia. Ci ha messo la faccia, Salvini, eppure ha perso. Eppure è anche vero che la Lega in Emilia-Romagna, feudo della sinistra, ha preso il 32%, ossia solo 2,7 punti in meno del Pd. La Meloni è giunta all’ 8,6, aumentando esponenzialmente i voti presi nel 2014.
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Il dato che colpisce di più è proprio quello che riguarda Fratelli d’Italia: il partito di Giorgia Meloni è ormai vicinissimo ai Cinque Stelle, scesi al 15%. 3,7 punti di distanza: uno spazio che potrebbe ulteriormente ridursi. E a quel punto il sorpasso non sarebbe più un’utopia.