Il tribunale dei ministri di Palermo chiede di processare l’ex ministro dell’Interno per sequestro di persona. “Il soccorso in mare è obbligatorio”. Salvini: “le provano tutte per fermare me e impaurire voi”.
Nuovo colpo contro Salvini. La giurisprudenza è ora nemica del leader leghista. “Il decreto sicurezza bis non può essere applicato a navi che soccorrono naufraghi perché il soccorso in mare è obbligatorio”. E’ questa la motivazione con cui il tribunale dei ministri di Palermo chiede al Senato una nuova autorizzazione a procedere per Matteo Salvini per il caso Open Arms. Una richiesta motivata da ben 110 pagine, la vera inchiesta per sequestro di persona, condotta fino a poco tempo fa dalla Procura di Agrigento guidata da Luigi Patronaggio e passata poi a Palermo a novembre quando i pm agrigentini hanno deciso di iscrivere nel registro degli indagati il nome dell’ex ministro dell’Interno “per aver trattenuto a bordo della Open Arms davanti Lampedusa per venti giorni 164 migranti poi fatti scendere su ordine del procuratore di Agrigento“. “Atto amministrativo e non politico” preso da Salvini in autonomia, senza alcun coinvolgimento del governo, e “ignorando l’emergenza sanitaria a bordo di cui il Viminale era a conoscenza”.
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La Open Arms intanto continua a salvare vite nel Mediterraneo. Negli ultimi giorni ha soccorso 363 persone. E il Viminale le ha assegnato il porto di Pozzallo. La comunicazione del nuovo avviso di garanzia è arrivata in Senato ed è stata trasmessa all’ex ministro. I reati contestati sono sequestro di persona e omissione di atti d’ufficio. Indagato, insieme a Salvini, anche il capo di gabinetto del Viminale Matteo Piantedosi. Il tribunale dei ministri che ha condotto una sua indagine autonoma ha sposato in pieno l’impianto accusatorio sostenendo che le persone a bordo della Open Arms erano “naufraghi” e dunque in nessun caso potevano essere considerati un pericolo per la sicurezza pubblica. Il Viminale aveva l’obbligo di concedere, prima possibile, il porto di sbarco. E invece, non intervenne.
Nuovo avviso di garanzia per Salvini: “Non mollerò mai”
“Ormai le provano tutte per fermare me e impaurire voi: vi prometto che non mollo e non mollerò mai” – ha commentato il leader della Lega. E’ atteso per il 12 febbraio il voto dell’aula del Senato sull’altra richiesta di autorizzazione che pende sulla sua testa, quella per il caso Gregoretti su cui la giunta ha già dato il suo sì al processo.