Il dato relativo a tutto il 2019 per il Pil rimane stazionario. Il calo dell’ultimo trimestre ha interrotto la debole tendenza positiva dei mesi precedenti.
Il dato relativo al Pil nel nostro Paese torna a calare proprio nella parte finale del 2019. Istat ha infatti commentato i dati divenuti definitivi nel periodo tra ottobre e dicembre dello scorso anno. In questo trimestre, l’ultimo dell’anno, si è verificata una battuta di arresto – per utilizzare termini usati dall’istituto di ricerca – dello 0,3%. Nel complesso, dunque, il Pil rimane a crescita zero in Italia nel corso del 2019 nella sua interezza.
Questo calo, come si legge nel commento dei dati diffuso da Istat, “ha interrotto la debole tendenza positiva prevalsa nell’arco dei quattro trimestri precedenti“. Inoltre questa contrazione “determina un abbassamento del tasso di crescita tendenziale del Pil, che scende a zero dallo 0,5% del trimestre precedente“. Dunque l’ultimo trimestre dell’anno appena concluso va a penalizzare il lavoro svolto, in maniera non esaltante ma comunque egregia, nei nove mesi precedenti.
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Sono stati diversi i settori della produzione e dell’economia italiana a risentire di quello che è stato poi il calo definitivo. In particolare si è concretizzata una diminuzione del valore aggiunto nei settori della pesca, dell’agricoltura e della silvicoltura. Leggero calo nella produzione anche per quanto riguarda il settore industriale. Per quanto riguarda il comparto dei servizi, invece, il quarto trimestre del 2019 ha fatto segnare una variazione pressochè nulla.
Per quanto riguarda la domanda, invece, si registra in questi ultimi tre mesi dell’anno un contributo negativo da parte della componente nazionale. Questo dato viene registrato al lordo delle scorte già presenti. Di contro, la componente estera netta fa segnare un dato positivo. Come detto, infine, il dato relativo al Pil nazionale nell’arco dell’intero anno resta invariato, quindi senza cenni di crescita.