Il giovane di diciassette anni, cercato da Salvini dal citofono, è accusato di essere uno spacciatore. Ora va all’ attacco. “Perchè un politico deve venire in periferia a fare questo? Mi ha rovinato la vita per sempre”. Ad avere avuto problemi con la giustizia sarebbe il fratello maggiore
“Salvini al citofono? Mi ha rovinato la vita in cinque minuti. Ho diciassette anni e non mi è mai mancato nulla, sono lontano da quelle cose. Mi chiedo per quale motivo un politico debba venire in periferia a fare questo”. Il giovane citofonato da Salvini prima delle elezioni non ci sta. Nel corso della trasmissione Piazza Pulita, che andrà in onda su La7, va all’ attacco dell’ ex ministro dell’ Interno e leader della Lega. Il suo sfogo è articolato, non si da pace per l’accaduto. E si dichiara totalmente innocente. Sarebbe il fratello maggiore la persona ad aver avuto problemi con la giustizia. La segnalazione dei residenti, e della signora che ha parlato della vicenda a Salvini, era riferita dunque ad un’ altra persona. Ora – la stessa persona che ha effettuato la segnalazione – rischia di essere denunciata.
“Non spaccio – ha spiegato – come può venire questa persona qui (la signora ndr) a dire che io spaccio. Lo è andata a riferire a Salvini convinta di questo, evidentemente. Devo denunciarla“. Il fratello maggiore, invece, che non vive più lì, intercettato da Fanpage.it ha ammesso di aver avuto problemi con la giustizia. “In passato ho fatto di tutto e di più, sono pieno di precedenti. Ma è un capitolo della vita chiuso. Ora lavoro e faccio il bravo, è una vita che non mi riguarda più”.
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Stasera andrà in onda l’ intervista integrale a Yassin, il ragazzo di diciassette anni citofonato da Salvini. Nel corso della chiacchierata con la giornalista Lucia Bertazzoni, di La 7, aggiunge ulteriori particolari sulla sua vita. Una vita lontana dal mondo dello spaccio, ben diversa da come le persone potessero immaginare. “Gioco a calcio, a Imola. Sono stato quattro anni a Sassuolo e due a Modena. Mi hanno convocato anche con la nazionale italiana, una grande emozione. Non ho mai spacciato, sono lontano da quel mondo”.
Perchè quella signora ha portato Salvini al tuo citofono? La domanda incalzante della giornalista induce Yassin ad una riflessione. Ma non nomina il fratello o un presunto scambio di persona. “Ancora oggi mi chiedo: perchè proprio a me? In cinque minuti rovini la vita delle persone. Ma sopratutto perchè un politico viene lì in periferia a citofonare in quel modo? Può farlo magari un postino…ma un politico..”. “Suonare e chiedere ‘lei spaccia’, ma cosa è? Di cosa parliamo?”.
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