Sembrava tutto finito, e invece no. La paura del contagio da coronavirus si fa sentire forte e chiaro a Civitavecchia, dove i passeggeri della nave da crociera Costa Smeralda stanno ancora aspettando di poter scendere – e altri ancora, invece, di poter salire.
“Abbiamo il permesso di sbarcare”. Questo era l’ordine di “via libera allo sbarco”, che è stato poi rimangiato nel giro di poco. A bloccare celermente la manovra del comandante del porto di Civitavecchia, Vincenzo Leone, è stato lo stesso sindaco della città.
Come riferito dalle fonti locali, infatti, il primo cittadino Ernesto Tedesco ha raggiunto il molo incriminato con una Fiat 500, guidata dal suo addetto stampa. Una volta sceso dal veicolo ha poi gridato: “Ma siete pazzi? Chi ha dato l’ordine di sbarco? Vi porto tutti in procura. Se fate scendere qualcuno lo fate a vostro rischio”.
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Il sindaco di Civitavecchia dice no allo sbarco: prima i test sul coronavirus
Stamattina intorno alle ore 7:00, sarebbero dovuti scendere dal gigante ormeggiato al molo 10 tutti e 1.140 ospiti della Costa Smeralda. Ma è da stamattina, però, che sono sequestrati all’interno della nave da crociera. Dopo un primo, ingannevole, segnale positivo allo sbarco, infatti, è arrivata subito la contestazione del sindaco di Civitavecchia.
L’ordine del primo cittadino Ernesto Tedesco, infatti, è quello di non far sbarcare nessun passeggero fino a quando non saranno portate a termine tutte le misure necessarie e atte a garantire la totale sicurezza dei suoi concittadini. La paura, infatti, è che all’interno del colosso firmato Costa possa nascondersi un ospite indesiderato – il coronavirus.
Secondo quanto riporta l’Adnkronos, questa mattina è stata inviata una pec proprio da Tedesco alle autorità competenti (tra cui Capitaneria di Porto di Civitavecchia, al Ministro della Salute, al Prefetto e al Questore di Roma) “affinché ogni decisione in merito allo sbarco di passeggeri o personale della Costa Smeralda fosse presa solo all’esito della comunicazione delle analisi dall’ospedale Spallanzani“.
Come viene sottolineato nella lettera, infatti, “pur prendendo atto della negata autorizzazione allo sbarco in ragione delle mie specifiche prerogative istituzionali connesse alla tutela della sanità e della salute pubblica, sono a chiedervi di confermare la predetta negata autorizzazione allo sbarco/imbarco di alcuno dalla M/N Costa Smeralda fin quando tutti gli accertamenti sanitari svolti e in atto non abbiano avuto una risposta che escluda categoricamente ogni pericolo per la salute pubblica dei miei concittadini“.
Un falso allarme, dunque, quello lanciato nel primo pomeriggio, e per il quale erano stati autorizzati a sbarcare 1.143 dei 7.000 passeggeri bloccati. Coloro che potevano lasciare la nave erano gli ospiti che hanno concluso la crociera, e che quindi necessitavano per forza di cose di sbarcare a Civitavecchia. L’autorizzazione allo sbarco, comunicata inizialmente dal comandante Vincenzo Leone, era stata data dalle autorità sanitarie, le stesse che si stanno ora occupando del caso.