Periodo tutt’altro che fortunato per i grandi marchi: dopo la battaglia di Facebook con l’autorità garante della libera concorrenza, ora tocca ad Apple scontrarsi con la giustizia.
L’azienda che fu fondata da Steve Jobs, oggi sembra che sia costretta a pagare quasi un miliardo di dollari di danni. Alla base del risarcimento ci sarebbe la violazione di brevetti di proprietà della California Institute of Technology, legati all’uso del chip per il Wi-fi degli apparecchi elettronici.
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La querelle tra Apple e l’istituto californiano non è cosa recente. La causa era stata avviata nel 2016, in quell’occasione il centro studi aveva interpellato Apple su alcuni dispositivi molto simili agli originali. Il California Institute of Technology aveva sostenuto che i “chip” di nuova generazione per il Wi-fi creati da Broadcom e utilizzati da Apple per centinaia di milioni di suoi prodotti, dagli IPhone all’Ipad, dal Mac all’Apple Watch e Apple Tv, fossero stati copiati da quelli brevettati dell’istituto. Il gigante tech aveva negato qualsiasi accusa, sostenendo comunque di non aver creato danni agli inventori dei brevetti.
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