Shoah, Liliana Segre risponde alla Mussolini: “Io donna di pace, non fomento l’odio”

Liliana Segre risponde alle dichiarazioni mosse dalla Mussolini. Oggi, infatti, tra commozione e ovazioni, la senatrice ha tenuto un discorso al Parlamento Europeo in memoria della liberazione di Auschwitz. Ma, in un’intervista fuori campo, ha replicato alle recenti accuse dalla ex parlamentare.

LILIANA-SEGRE

Liliana Segre, senatrice a vita e testimone attiva della Shoah, ha oggi tenuto un prezioso discorso a Bruxelles, davanti agli europarlamentari riuniti in seduta plenaria. Un monologo, il suo, volto a ricordare il 75esimo anniversario della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz, quella stessa prigione dove nel gennaio del 1944 venne internata ad appena 13 anni.

“All’ingresso ho visto le bandiere colorate di tanti stati affratellati al Parlamento europeo, dove si parla, si discute, ci si guarda negli occhi. Non è stato sempre così” racconta la senatrica. Che ha sottolineato: “Ancora oggi qualcuno nega l’Olocausto. Ma è impossibile dimenticare il male altrui”.

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L’intervento di Liliana Segre al Parlamento Europeo

La senatrice a vita Liliana Segre è stata oggi chiamata a presenziare al Parlamento Europeo, a Bruxelles, presso il quale è stata ricevuta dal presidente David Sassoli. In occasione del suo prezioso discorso, Segre ha scritto anche una dedica nel libro riservato agli ospiti dell’istituzione, una dedica che riporta: “Che emozione! Io esisto, e anche il Parlamento Europeo“.

Una formula, questa, che sottolinea quanto “non era questo il disegno di qualcuno. All’ingresso ho visto le bandiere colorate di tanti stati affratellati al Parlamento europeo, dove si parla, si discute, ci si guarda negli occhi. Non è stato sempre così“. E per assurdo, c’è chi ancora oggi tenta di incrinare nuovamente questa sofferta conquista.

liliana segre

Ancora oggi qualcuno nega l’Olocausto. Ma è impossibile dimenticare il male altrui. Anche oggi qualcuno non vuole guardare e anche adesso qualcuno dice che non è vero” ammonisce la Segre, mentre racconta della liberazione di Auschwitz. Un’esperienza vissuta dalla senatrice in prima persona, e che ha ricordato nuovamente con le parole di Primo Levi: “lo stupore per il male altrui”, proferisce, un male che “nessuno che è stato prigioniero ha mai potuto dimenticare”.

Un male nato e perpetrato in nome dell’antisemitismo, che “è insito nei poveri di spirito” ma che sta tentando nuovamente di emergere. “La parola razza ancora la sentiamo dire e per questo dobbiamo combattere questo razzismo strutturale, che c’è ancora” ha infatti proseguito la Segre. E del resto, “in politica c’è chi ne approfitta“.

Segre e la replica alla Mussolini: “Io donna di pace, non fomento l’odio”

Il riferimento della senatrice alla politica e al clima che si sta particolarmente riscaldando nell’ultimo periodo in Italia, si rivolge però anche alle dichiarazioni che le sono state mosse di recente da Alessandra Mussolini.

Durante l’intervista che Segre ha concesso al di fuori del discorso avvenuto nella seduta plenaria, proprio dopo il suo intervento, è infatti emersa una replica al commento che l’ex parlamentare le ha rivolto durante un appuntamento radiofonico, e per il quale la Segre si starebbe trasformando nella “strega di Biancaneve“, che invece di portare pace pensa a fomentare l’odio.

Dal canto suo, però, Liliana Segre ha invece risposto: “Io spero di essere una donna di pace, e non fomentare l’odio. Se volessi fomentare l’odio non avrei portato in Senato una proposta di commissione che si chiama Hate Speech, contro l’odio. Per cui sarebbe un’antitesi, fomentare l’odio e predicare invece contro l’odio”.

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