Maura Cavallaro è alla ricerca di personale, da oltre due anni, ma non ha ancora trovato nessuno disponibile a lavorare e ora rischia di chiudere.
Maura Cavallaro è alla disperata ricerca di chiunque voglia lavorare, da oltre due anni ha un bar, ma forse dovrà chiuderlo: «Mi verrebbe da chiudere il bar senza pensarci, così, su due piedi: sono stanca». Per la titolare la situazione è diventata insostenibile: «I ragazzi non hanno voglia di lavorare, la gente preferisce rimanere sul divano a percepire il reddito di cittadinanza, lo Stato ci ha tolto i voucher. I giovani non sono capaci di fare nulla, non hanno voglia di impegnarsi e di venire a lavorare il fine settimana – continua – Chi, magari, impara a fare questa professione, dopo il periodo iniziale preferisce rinunciare e rimanere a casa».
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Maura Cavallaro rivela alcuni particolari dei colloqui lavorativi: «Alcuni giovani, senza alcuna esperienza, chiedono cifre alte e alla fine rinunciano, preferiscono rimanere sul divano e continuare a vivere sulle spalle dei genitori».
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Il Locale ha aperto i battenti nel 2013 e ora è costretto a fare delle scelte, seppur dolorose: «Abbiamo dovuto rinunciare agli eventi live, non ce la faccio più ad andare avanti da sola» spiega l’esercente, lanciando nuovamente l’appello. Poi conclude: «Rovigo è una città deserta, ‘odiata’ dal rodigino che non la vive: questa città sta cadendo nel burrone, noi baristi siamo costretti a scannarci per i pochi clienti rimasti». «Rovigo merita solo musica sparata agli aperitivi e basta. I commercianti non mi hanno mai invitata a partecipare a una riunione in centro, perché sanno che porto avanti una filosofia diversa».