Una vera e propria santa barbara della droga: scovata a Milano oasi del traffico, pitbull e telecamere come protezione.
Un vero e proprio fortino per la droga, protetto da nove pitbull e micro telecamere. E’ quanto ha scoperto la polizia in via Recoaro, in zona Giambellino, a Milano. A ‘comandarlo’ un italiano di 45 anni, arrestato con l’accusa di detenzione di stupefacenti. I poliziotti hanno trovato 700 grammi di hashish, materiale per confezionarlo e contanti.
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I dati vanno «analizzati e contestualizzati» ma, ad avviso del prefetto di Milano, Renato Saccone, la strategia intrapresa negli ultimi anni è premiante. E i dati sulla criminalità nella Città metropolitana di Milano parlano di una diminuzione complessiva dei reati del 4,76% nel periodo gennaio-ottobre 2019 rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso e del 16,24% dal 2014.
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Crolla in numero dei furti in abitazione: -21,43 nel 2019 (-43,87% dal 2014). «Sono i reati che destano più allarme perché chiunque può esserne vittima», ha spiegato Saccone il quale ha illustrato il report con il questore Sergio Bracco, il comandante provinciale dei carabinieri, Luca De Marchis e della Guardia di Finanza, Stefano De Braco.
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In calo le denunce per reati predatori come scippi e borseggi «nonostante l’aumento di presenze e di eventi», in città e nei comuni milanesi. Allarma, invece, l’aumento delle truffe e frodi informatiche: + 7,72% e +87,12% dal 2014. «E in questi caso è fondamentale l’informazione in quanto è la vittima stessa che può evitare di diventare vittima», ha spiegato Saccone.
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Preoccupazione anche per l’aumento di reati legati al traffico di droga, «fenomeno enorme a livello internazionale», per il prefetto: +8,30% nel periodo considerato, più 30,65% negli ultimi cinque anni. Un dato che si presta a una duplice lettura: il mercato è in espansione ma allo stesso tempo sono aumentati interventi e arresti come, ad esempio, nel boschetto di Rogoredo, principale piazza di spaccio milanese e oggetto di interventi radicali. E il fenomeno può essere contrastato solo con la sinergia «tra la Procura, le forze dell’ordine, le polizie locali e il terzo settore»
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