Nuova burocrazia per siti di affitto, è bagarre sull’emendamento Pd nel Milleproroghe

Il decreto mille proroghe ora colpisce anche Air B&b e Booking. L’emendamento è stato presentato dal Pd.

Una lotta ai dominatori del mercato, sembra questo l’obiettivo dell’intervento dei dem. Il disegno è in discussione, punta a dare la possibilità ai comuni di consentire l’affitto turistico solo con il rilascio di una licenza ad hoc, stabilendo anche un tetto al numero dei permessi.

Cos’è il decreto mille proroghe

Va innanzitutto inquadrato il tema principale, dunque individuare cosa significhi decreto milleproroghe. Una misura eccezionale che viene riproposta ogni anno. Si può definire così il cosiddetto Milleproroghe, nome coniato dalla stampa per identificare il decreto legge che ogni anno il governo approva per posticipare l’entrata in vigore o la scadenza di alcune disposizioni normative.

Leggi anche -> Prescrizione, il governo accelera per chiudere i processi in tre anni

Il primo decreto Milleproroghe risale al 2005, ovvero al terzo governo Berlusconi, e da quell’anno, nonostante il suo teorico carattere di eccezionalità, è stato riproposto ogni anno.

L’emendamento del Pd

Dagli scranni dem arriva la «stretta» per chi affitta ai turisti case o stanze per periodi brevi, su app come Booking e Airbnb, dominatrici del mercato. Un emendamento al dl Milleproroghe presentato dal Pd alla Camera dei Deputati, dove il disegno è in discussione, punta a dare la possibilità ai comuni di consentire l’affitto turistico solo con il rilascio di una licenza ad hoc, stabilendo anche un tetto al numero dei permessi.

Leggi anche -> Sostegno per Autostrade, un colosso tedesco contro il Milleproroghe

Walter Verini – responsabile giustizia del Partito Democratico

Inoltre, la proposta stabilisce un tetto alla durata degli affitti nell’anno, con un occhio particolare ai «centri storici». L’affitto di più di tre stanze, anche in case diverse, per meno di 8 giorni, andrà considerato attività d’impresa. Un modo forse èer incrementare le entrate statali, sebbene sarebbe interessante sapere a quanto ammonti poi l’erogazione da questo voce nei bilanci.

La politica

«È un emendamento, dobbiamo discutere i pareri, c’è una riunione di maggioranza». Così il ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Paola De Micheli, nel corso della registrazione della puntata di «Porta a Porta», rispondendo a una domanda sulle modifiche previste nel Milleproroghe alla disciplina sugli affitti brevi.

Leggi anche -> Mastelloni attacca Marattin e Richetti: “Chi vi vota?”

«Siamo contrari. Probabilmente il settore ha bisogno di qualche migliore regolamentazione ma sicuramente non così», scrive su Twitter Luigi Marattin, vicepresidente dei deputati di Italia Viva, commentando l’emendamento presentato dal Pd al dl Milleproroghe. «Noi di Iv – scrive ancora – non condividiamo questo emendamento e non lo voteremo. Una migliore regolamentazione non ha nulla a che vedere con maggiore burocrazia, con il blocco del mercato e con il freno ad un’attività che finora ha stimolato turismo e ha portato benefici a tutti».

La voce delle associazioni

In favore della posizione di Italia Viva ecco anche le associazioni di categoria, Confedilizia su tutte. «E’ confortante la presa di posizione dell’onorevole Marattin», scrive il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa.

Per Spaziani i vincoli «soffocanti» alla locazione breve sono anche di «dubbia legittimità costituzionale», attribuendo «ai Comuni il potere di consentire quello che non è altro che uno dei modi di esercizio del diritto di proprietà». Sugli affitti brevi, nota Spaziani, si sono susseguiti «una serie infinita di stringenti interventi legislativi, da ultimo sul piano fiscale e della sicurezza. Sarebbe ora di fermarsi e, soprattutto, di iniziare ad occuparsi di immobili con un’ottica incentivante anziché punitiva».

 

 

Gestione cookie