La diffusione del coronavirus accelera, e l’allarme contagio si fa sempre più pressante: il virus della Cina continua a mietere vittime e aumenta il numero dei contagiati. Disposte misure di sicurezza anti-esodo a Wuhan, gli italiani verranno rimpatriati tramite ponte aereo.
Drammatica la situazione nella città di Wuhan, la città focolaio della malattia. Dopo il blocco totale di luoghi e mezzi pubblici, e alcune strette misure di sicurezza anti-contagio, ad oggi sono state predisposte anche diverse barriere nelle strade cittadine.
Tutto questo è stato ritenuto necessario dal governo per evitare che i cittadini (che potrebbero essere portatori della malattia) abbandonino in massa la zona, diffondendo il virus globalmente. Bloccando tutte le vie di comunicazione, infatti, le autorità cinesi sperano di riuscire a contenere la diffusione del coronavirus isolando di fatto i centri più colpiti.
Del resto, i numeri parlano chiaro. La Commissione sanitaria nazionale cinese ha di recente riferito, attraverso i suoi aggiornamenti quotidiani, che i casi d’infezione accertati sono saliti a ben 4.515 unità. Numero impressionante, che dimostra quanto siano quasi raddoppiati i casi in appena 24 ore, rispetto alle 2.744 unità segnalate soltanto ieri ieri.
Per quanto riguarda i morti, invece, i decessi accertati sono 106 in totale, mentre rimangono circa 7.000 casi sospetti ancora in attesa di conferma.
Data la pericolosità della situazione, la Farnesina “sta valutando l’idea di trasferimento aereo” dei cittadini italiani attualmente residenti a Wuhan. I nostri connazionali che si trovano nella città cinese, ritenuta focolaio dell’epidemia, “sono all’incirca una settantina” e per il loro rimpatrio, “volontario”, si sta valutando “l’idea di un trasferimento aereo che dipende dalle autorizzazioni cinesi”.
Questo quanto dichiarato dal direttore dell’Unità di crisi della Farnesina, Stefano Verrecchia, intervenuto al programma Rai di Uno Mattina. Che ha ben specificato: “Siamo in contatto costante con i connazionali, che sono tutti in buone condizioni di salute. Inizialmente, abbiamo ipotizzato un trasferimento via terra, ma implicava delle quarantene piuttosto complesse sia in uscita che entrata, in un’altra eventuale città cinese”.
Per tale ragione, si sta invece optando per “l’idea di un trasferimento aereo, che sarà comunque complesso perché bisogna pesare sia all’uscita, che dipende dalle autorizzazioni della Cina, che all’arrivo, dove dovremmo intraprendere una serie di misure”. Per ciò che concerne la tempistica dell’eventuale evacuazione gli italiani a Wuhan, Verrecchia ha però sottolineato che andranno rispettati dei “tempi tecnici” per la messa a punto del piano. Tuttavia, il direttore ha assicurato che la Farnesina “si sta attivando per farlo il prima possibile“.
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