Nuovo ‘sequestro’ di migranti: 638 persone cercano un porto sicuro.

“A bordo di Open Arms ora ci sono 158 naufraghi salvati da una probabile morte – ha scritto su Twitter la ong – siamo l’unica nave umanitaria nell’area e quasi 500 persone si aspettano un porto sicuro”.

Forse se ne parla troppo poco, ma c’è un’emergenza in mare che sta assumendo proporzioni preoccupanti. Tra un salvataggio e l’altro della ong Open Arms, sono già più di seicento i migranti ‘sequestart’ che stanno aspettando di potere attraccare in un porto sicuro. Ammesso che qualcuno li voglia, questa è la vera emergenza.

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La nave di Open Arms ha recuperato 56 persone in acque internazionali. L’intervento è avvenuto dopo la riparazione di un guasto al motore della barca. La stessa ong ha ricordato che ci sono già 407 persone a bordo della Ocean Viking in attesa di aver un porto sicuro, e altre 78 persone si trovano a bordo della Alan Kurdi. La prima si trova a poche miglia a sud della Calabria, mentre la seconda è al largo di Siracusa.
La nave di Open Arms ha poi effettuato un secondo intervento: all’alba è stato completato un salvataggio di 102 persone che erano a bordo di un gommone in difficoltà davanti alle coste libiche. “A bordo di Open Arms ora ci sono 158 naufraghi salvati da una probabile morte – ha scritto su Twitter la ong – siamo l’unica nave umanitaria nell’area e quasi 500 persone si aspettano un porto sicuro”.

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Ieri sera era stato Alarm Phone, il call center per i migranti bisognosi di soccorsi, a segnalare la presenza di un barcone in pericolo: “Questa mattina siamo stati chiamati da circa 50 persone su un gommone bianco in pericolo al largo della Libia. Abbiamo richiesto soccorsi, ma le autorità non hanno reagito. Le persone a bordo sono nel panico e devono essere soccorse immediatamente” – aveva scritto su Twitter. Fino a ieri sera, come aveva sottolineato il portavoce Adalbert Jahnz, la Commissione Ue non aveva ancora ricevuto alcuna richiesta ufficiale di coordinare il trasferimento dei migranti salvati nel Mediterraneo in questi giorni dalle navi delle ong. Si attendono nuovi sviluppi in giornata.

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