A seguito delle dichiarazioni su Liliana Segre rilasciate da Alessandra Mussolini, la deputata Pd Laura Boldrini ha lanciato la sua secca risposta. La situazione è nata a partire da alcune frasi che la militante della destra si è lasciata sfuggire durante un’intervista.
Dura la replica della deputata del Partito Democratico Laura Boldrini nei confronti di Alessandra Mussolini. Dopo aver sentito le dichiarazioni dell’ex parlamentare di An e Pdl, rilasciate durante un’intervista radiofonica, la deputata ha infatti espresso il suo dissenso e la sua indignazione.
“La prossima volta che ad Alessandra Mussolini viene in mente di parlare di Liliana Segre conti fino a dieci“, ha esordito la Boldrini. Questo perché, secondo la militante di destra, la senatrice a vita Liliana Segre rischia di trasformarsi “da nonnina a strega di Biancaneve“, se invece di “pacificare” pensa a “fomentare”.
Lo sfondo che fa da perno a questo botta e risposta, si sviluppa intorno all’intervista che Alessandra Mussolini ha rilasciato il 23 gennaio scorso. Durate il Morning Show della radio padovana Radio Cafè, infatti, l’ex eurodeputata è intervenuta in diretta nello studio radiofonico per parlare della querelle che stava caratterizzando la città di Verona.
Lo scontro, cioè, che vedeva i sostenitori dell’intitolazione di una via a Giorgio Almirante battibeccare contro quelli a favore dell’attribuzione della cittadinanza onoraria a Liliana Segre. Alessandra Mussolini, dunque, era stata invitata per esprimere la sua opinione proprio su questa delicata tematica, un’opinione che a conti fatti è risultata pungente e poco elegante nei confronti della senatrice a vita.
“Non ho capito che c’entra la Segre. Non è quella della Commissione contro il pregiudizio? Quella che dovrebbe tutelare ed avere un po’ di rispetto? Perchè non vorrei che la ‘nonnina’ poi si trasformasse nella strega di Biancaneve”. Proprio con queste parole, infatti, la Mussolini ha commentato le affermazioni della Segre in merito all’intitolazione della strada a Giorgio Almirante. Una scelta, questa perpetrata dalla città di Verona, che la senatrice ha giudicato “incompatibile” con quella del conferimento della sua stessa cittadinanza onoraria.
Ma la Mussolini, invece, è dalla parte di chi sostiene la nomina della via. “Concordo e condivido la scelta del sindaco di Verona. Ha perfettamente ragione”, ha infatti spiegato in diretta la militante di destra, per la quale non sussiste nessuno tipo di contraddittorietà con la cittadinanza onoraria all’attivista e testimone dell’Olocausto.
“Se è contro l’odio e il pregiudizio poi non li può fomentare. O abbiamo una specie di ‘Santa Inquisizione’. Cosa insegniamo? L’odio strumentale per poi andare in giro a propagare vittimismo?”, ha quindi concluso l’ex parlamentare.
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