Un uomo albanese di 45 anni, in permesso premio dal carcere di Rebibbia dove era detenuto, è stato ammazzato in via Gabrio Casati. Le modalità dell’omicidio sono quelle di una vera e propria esecuzione.
Notte di spari, sangue e morte a Roma. Un uomo di 45 anni è stato ucciso con due colpi di pistola in via Gabrio Casati, nel quartiere Nuovo Salario. La vittima, di nazionalità albanese, era detenuta nel carcere di Rebibbia: stava usufruendo di un permesso premio ed era andato a trovare la moglie che vive – appunto – in via Gabrio Casati, una parallela di via Monte Cervialto.
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Terminata la visita, stava tornando in carcere: dopo aver salutato la famiglia è uscito. Appena fuori dal portone, il tempo di fare pochi passi, e poi i due spari. Una esecuzione, un omicidio a sangue freddo, quasi certamente premeditato. Il 118, chiamato quasi subito, è arrivato in fretta: gli operatori hanno cercato di rianimare la vittima, ma inutilmente. L’uomo era infatti morto sul colpo. Il cadavere era a terra, accanto ad una auto parcheggiata. I proiettili fuoriusciti dalla pistola del killer, dopo aver colpito la vittima, hanno forato due auto in sosta.
Il morto stava scontando una pena definitiva, aveva già scontato alcuni anni di carcere.
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Immediato l’avvio delle indagini: gli investigatori stanno cercando di ricostruire le ultime ore dell’uomo, per cercare di trovare un filo che li porti quanto meno al movente dell’omicidio. Il primo pensiero va ad una sorta di resa dei conti: le zone del Tufello – dove è avvenuta l’esecuzione – e di San Basilio, che non è distante, sono aree di spaccio tra le più importanti a Roma. Una zona strangolata dalla criminalità, che è stata recentemente teatro di una importante operazione di polizia. Una delle “alleanze criminali” più forti è stata individuata in quella tra la ‘nrangheta e la criminalità albanese. E’ probabilmente in quella direzione che si muoveranno le indagini.
E intanto, resta la cronaca: a Roma si continua ad uccidere per strada, a sparare, in una sorta di Far West criminale che inquieta. Questa estate Fabrizio Piscitelli, il Diabolik della Curva Nord. Poi Luca Sacchi. Ora questo ultimo omicidio: storie di malaffare, di spaccio, con sullo sfondo una città che è da sempre preda ambita delle organizzazioni criminali.