L’ala olandese aveva 72 anni. La SLA ha colpito Rensenbrink nel 2015, quando lui stesso ammise di essere malato.
Il calcio olandese piange la scomparsa di Rob Rensenbrink. Il leggendario giocatore si è spento all’età di 72 anni. Nella sua carriera, si è fatto notare soprattutto per la sua presenza nella Nazionale olandese guidata da Rinus Michels. Nei meravigliosi Anni Settanta, gli Orange si sono fatti notare per quello che sarebbe passato alla storia come “calcio totale“. A guidare quella squadra sul campo era il genio di Johan Cruijff, ma Rensenbrink era una delle sue spalle principali sul piano tecnico e carismatico.
Ala sinistra di grande spessore tecnico e con ottimi mezzi atletici, Rensenbrink ha debuttato tra i “professionisti” con la maglia dell’Amsterdamsche Football Club Door Wilskracht Sterk. Dopo quattro anni in età ancora giovanissima è approdato in Belgio, indossando i colori del Club Bruges per due stagioni. Tuttavia è stato con un’altra maglia belga gloriosa, quella dell’Anderlecht, che l’olandese si è messo in mostra. Nove annate strepitose che lo hanno fatto entrare definitivamente nel giro della Nazionale, al fianco di grandi giocatori come Cruijff, Neeskens, Rep e Krol.
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Con la maglia degli Orange, Rensenbrink ha preso parte a due edizioni dei Campionati del mondo. Sia nel 1974 che nel 1978 l’Olanda si fermò al secondo posto, fermata in finale sempre dai padroni di casa, ovvero la Germania Ovest e l’Argentina. In questi due Mondiali, la compianta ala sinistra olandese ha messo insieme ben quindici presenze. Più in generale, le sue apparizioni con la maglia della Nazionale olandese sono ben 46.
Nel 2012 arrivò l’annuncio per sua stessa bocca, dell’arrivo doloroso della SLA nella sua vita. Tre anni dopo rilasciò la sua prima intervista dopo la scoperta della malattia. “I miei tempi di reazione sono cambiati – aveva dichiarato Rensenbrink – . Ho perso un po’ di peso ma non mi sento ancora male. Ho scoperto di avere questa malattia degenerativa nel 2012 e la mia situazione è rimasta stabile per tre anni. Vado in ospedale ogni 6 mesi per gli esami“.