Omicidio Bocchetti, trovato arsenale degno di un esercito

Diversi fucili e centinaia di munizioni rinvenuti in un garage di Milano. A pochi metri da lì è avvenuto l’omicidio di Stefano Bocchetti.

omicidio bocchetti

Una nuova scoperta è stata effettuata a Miano in queste ore. Nel paese nel Napoletano è avvenuto ieri l’omicidio di Stefano Bocchetti. L’uomo di 44 anni è stato ucciso all’alba di ieri in una sala giochi, in quello che è stato descritto come un agguato di camorra. Tra le altre cose, la vittima faceva parte del clan dei Lo Russo, pertanto si sta valutando in prima battuta l’ipotesi del regolamento di conti. Ma nel frattempo, sono stati effettuati dei ritrovamenti che potrebbero indirizzare le indagini sull’omicidio.

I carabinieri della compagnia Stella del capoluogo napoletano hanno trovato un vero e proprio arsenale. Il luogo del ritrovamento è un garage situato a pochi metri dal punto in cui è avvenuto l’omicidio di Stefano Bocchetti. Al suo interno vi erano due fucili mitragliatori automatici, ovvero un M4 Colt e un Beretta CX4 con mirino di precisione, oltre a un fucile a pompa con calciolo e canna mozzati. Inoltre sono state trovate centinaia di munizioni oltre a giubbotti antiproiettili, due caschi, svariati caricatori e altre componenti di varie armi.

L’arsenale sequestrato dai carabinieri di Napoli – meteoweek.com

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A questo si aggiunga anche la presenza di alcuni materiali per il taglio e il confezionamento degli stupefacenti. Tutto il materiale è stato rinvenuto e sequestrato dai carabinieri di Napoli. Questi, dopo i relativi controlli, effettueranno i necessari accertamenti per verificare se sono già stati usati per effettuare efferati delitti.

Stando ai primi accertamenti, Stefano Bocchetti è stato ucciso in circostanze già note. Due uomini a volto coperto e a bordo di uno scooter, lo hanno colpito con diversi proiettili proprio davanti alla sala giochi. Tra le altre cose, nella stessa strada e in circostanze simili, sono stati uccisi tre anni fa altri due uomini ritenuti vicini al clan Lo Russo. Dunque prende sempre più piede l’ipotesi del regolamento di conti tra clan di camorra.

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