Il cantautore romano rivela un rapporto molto intenso di cui si è scritto e saputo troppo poco con il collega e amico scomparso.
Antonello Venditti, la confessione “È Lucio Dalla il mio angelo”
“Lucio Dalla è stato un amico vero, una persona unica. Mi piace pensare che sia lui il mio angelo per come ha saputo aiutarmi”. Lo dice Antonello Venditti nella lunga intervista concessa in “La Confessione” a Piero Gomez, su Discovery.
Venditti e gli angeli
Il fatto che Venditti parli di angeli non è secondario. Il cantautore romano, laico e decisamente contro alcune immagini classiche della chiesa, sceglie un simbolo che lo stesso Dalla aveva descritto in modo molto divertente e profano in “Se io fossi un angelo…”: ‘non starei mai nelle processioni ma sarei tra gli uomini più poveri e più soli’, cantava il cantautore bolognese .
“Quando pensai al suicidio”
…e Venditti di questo gli è molto grato: “Era il 1980 e stavo attraversando un periodo molto difficile e delicato della mia vita tanto che a un certo punto avevo pensato di farla finita – racconta il cantautore – mi ero separato da mia moglie (l’attrice e sceneggiatrice Simona Izzo n.d.r.), vedevo pochissimo anche mio figlio (l’attore Francesco) e tutto quello che avevo lo avevo speso per produrre la mia musica. Avevo speso fino all’ultima lira per andare negli Stati Uniti e incidere “Buona domenica”. Non stavo molto bene ed ero isolato e solo. Tornare a Roma voleva dire essere messo a confronto con il mio dramma personale. Mi sfogavo con le auto: volevo andare veloce. Se mi fossi voluto togliere la vita lo avrei fatto così, schiantandomi contro un albero senza fare del male a nessuno”.
Dalla, l’altro angelo
Nel momento più buio arriva un angelo molto terreno e sgraziato, Lucio Dalla: “Mi è stato vicino, mi ha fatto capire che stavo pensando cose orrende e mi aiutò nel concreto riportandomi a Roma, consentendomi di trovare una casa e stando vicino a mio figlio”.
L’album “Buona Domenica” fu un successo straordinario e Venditti da allora considera Dalla il suo angelo: “Mi manca terribilmente” parole che segnano un affetto profondo anche se Venditti non è mai entrato nella pletora degli artisti saliti in prima fila per ricordarlo… “È una cosa mia” dice, facendo capire di avere ancora molto pudore nel parlarne.
LEGGI ANCHE——> Sanremo 2020: tutte le cover e i duetti in programma
Antonello Venditti – in un’immagine del 1973
Una famiglia pesante
Venditti ha parlato anche della sua famiglia, molto ingombrante. Suo padre era un funzionario dello Stato, un uomo molto austero e severo. All’epoca in cui ci furono gli incidenti di Valle Giulia tra studenti e polizia, in pieno periodo di contestazione e Venditti fu arrestato. Il padre era viceprefetto: “Mi venne a prendere e mi disse… vieni a cassa cretino”. Venditti, 70 anni compiuti l’anno scorso, all’epoca dedicò una canzone molto sarcastica sull’argomento al papà con cui con gli anni si è a poco a poco riconciliato: “Mio padre ha un buco in gola”.
Sua madre, insegnante, invece disse che gli aveva dato sempre quattro nella vita: “Non so come ma sono nato io… sono la prova vivente che almeno una volta hanno fatto l’amore. Avere avuto una famiglia del genere è stato comunque una fortissima spinta per prendermi la mia libertà”.