Via libera dal governo al nuovo decreto sul taglio del cuneo fiscale 2020. Il beneficio toccherà le buste paga dei lavoratori dipendenti e scatterà a partire da luglio 2020. Il risparmio potrà arrivare fino a seicento euro per ogni lavoratore, per un costo complessivo di 3 miliardi. Diventeranno cinque nel 2021
Come annunciato nei mesi scorsi, il governo ha dato il via libera al decreto per il taglio del cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti. La misura scatterà dal prossimo luglio e costerà complessivamente tre miliardi di euro quest’anno, con proiezione a salire. Nel 2021, infatti, si passerà ad un taglio più corposo pari a cinque miliardi. Slittano invece a lunedì prossimo, quando è convocata una nuova riunione del Consiglio dei ministri le nomine alla guida delle agenzie fiscali, sulle quali sembra comunque esserci consenso: Ernesto Maria Ruffini dovrebbe tornare alle Entrate, Marcello Minenna andrebbe al Demanio e Antonio Agostini alle Dogane e Monopoli.
Cosa comporta il taglio pensato dal governo Conte? Il “trattamento integrativo” garantito dal taglio del cuneo, secondo il testo del decreto approvato ieri dall’esecutivo Pd-M5S, sarà nel 2020 di 600 euro (cioè 100 euro al mese) per i lavoratori dipendenti con un reddito annuo lordo fino a 26.600 euro. Sempre dal governo, fanno sapere, un altro provvedimento arriverà nei prossimi giorni a tutela dei lavoratori Ilva, costretti a vivere un periodo di profonda incertezza.
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Cosa cambia per le varie fasce di reddito. Misura per 16 milioni dipendenti
La novità più importante del decreto approvato dal governo, riguarda quei i lavoratori che hanno redditi tra 26.600 e 35 mila euro. In questi casi il bonus scende gradualmente fino ad arrivare ad 80 euro al mese. Anche per la fascia successiva, quella dei dipendenti con redditi tra 35 e 40 mila euro, il bonus di 480 euro (80 al mese per i sei mesi del 2020), scende progressivamente fino ad azzerarsi del tutto a quota 40 mila euro. L’operazione sospinta dal governo e fortemente voluta dall’area Pd, interessa quasi sedici milioni di lavoratori dipendenti. Rispetto alle misure precedenti, viene coinvolta anche una fascia più alta precedentemente esclusa. La riduzione delle imposte riguarda 11,7 milioni di lavoratori interessati dal vecchio Bonus Renzi (per loro il bonus sale da 80 a 100 euro al mese), più altri 4,2 milioni di lavoratori, che si trovano nella fascia di reddito tra 26.600 e 40 mila euro. Seppur in forma lieve, il taglio riguarderà anche loro.
Conte commenta con entusiasmo su Twitter: “Più soldi nelle buste paga di 16 milioni di lavoratrici e lavoratori. Andiamo avanti – spiega il premier – rispondendo ai bisogni dei cittadini con serietà e fatti concreti”. E Gualtieri aggiunge: “Un primo intervento al cuneo fiscale concreto nel segno della crescita e dell’equità che costituirà la base di una più ampia riforma del sistema fiscale. Chi si trova nella fascia di reddito tra 28mila e 40mila euro – sottolinea il ministro Gualtieri – beneficerà quindi per la prima volta a partire da luglio, della nuova detrazione. Circa 2,6 milioni di dipendenti che avranno almeno 80 euro di sconto e di altri 950mila che avranno una detrazione inferiore”. In questo modo, specifica il governo, la platea dei beneficiari passa da 11,7 a 16 milioni.