A distanza di quasi due anni dalla sua uscita, si torna a parlare Blade Runner 2049, discusso sequel diretto da Denis Villeneuve del capolavoro fantascientifico. Il regista, attualmente impegnato con l’ambizioso adattamento di Dune, si dice interessato a dirigere un ulteriore film della serie.
Nonostante l’apprezzamento critico ricevuto, ci si è dimenticati molto presto di Blade Runner 2049. Il film, costato 180 milioni di dollari, senza considerare la campagna marketing, non ha infatti incassato una cifra ottimale per poter pensare ad un eventuale sequel. Gli incassi al botteghino globale si sono infatti fermati a 260 milioni, generando una perdita non indifferente per il film fantascientifico con Harrison Ford e Ryan Gosling.
Blade Runner 2049, il flop del film di Villeneuve
Sul fallimento si era già espresso Denis Villeneuve, rammaricato dallo scarso interesse del pubblico.
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“Onestamente non me lo riesco a spiegare, anche perché abbiamo avuto un’accoglienza sensazionale da parte della critica specializzata. Sto ancora digerendo il tutto. Ho avuto le recensioni migliori della mia carriera, non mi era mai capitato di vedere una mia pellicola accolta in una maniera così trionfale. Eppure il box office statunitense è stato molto deludente, è questa la verità”, aveva dichiarato Villeneuve in una intervista qualche mese dopo l’uscita del film.
Villeneuve: “Vorrei dirigere un nuovo capitolo”
Nonostante ciò, il regista, attualmente impegnato con un altro film potenzialmente clamoroso o disastroso, l’ennesimo adattamento cinematografico di Dune, ha parlato con Empire, ammettendo che gradirebbe tornare di nuovo nel mondo di Blade Runner, ma ad una condizione: che il nuovo eventuale capitolo sia scollegato sia dal suo sequel che dal film originale di Ridley Scott.
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Un film nuovo, scollegato dai precedenti
“È un universo estremamente evocativo, quello di Blade Runner”, ha spiegato Villeneuve. “Ma il problema sta tutto nella parola sequel. Penso che il cinema abbia bisogno di storie originali. Perciò mi piacerebbe tornare a parlare di quell’universo in una maniera differente, ma dovrebbe trattarsi di un progetto autonomo. Disconnesso dagli altri due capitoli. Un nuovo noir ambientato nel futuro? A volte mi sveglio nel cuore della notte con questo pensiero”.