Mancano ormai poche settimane alla “notte degli Oscar” che celebrerà come ogni anno il cinema hollywoodiano (e non solo). Nonostante le polemiche sulle clamorose esclusioni di alcune donne dalle nomination, i nomi nelle categorie di miglior attrice protagonista e non protagonista confermano il talento di alcune veterane e spronano alcune giovani promesse.
Come nel caso di Joaquin Phoenix nella categoria di miglior attore protagonista (dato ormai per certo come vincitore), anche il nome di chi verrà riconosciuta sul palco del Dolby Theatre come miglior attrice sembra essere scontato.
Oscar 2020, le attrici favorite
A contendersi il titolo ci sono Cynthia Erivo (Harriet), Scarlett Johansson (Storia di un matrimonio), Saoirse Ronan (Piccole Donne), Charlize Theron (Bombshell) e Renée Zellweger (Judy). Proprio la Zellweger, che ha recitato nei panni di Judy Garland nel biopic diretto da Rupert Goold, sembra essere l’assoluta favorita di quest’anno.
Grazie alla sua magistrale interpretazione, in grado di suggerire al pubblico una determinata emozione utilizzando però quella opposta, anche un film dall’impianto molto teatrale e dalla sceneggiatura frammentata è riuscito a delineare un ritratto inedito e commovente di quella che fu la Dorothy del Mago di Oz.
Oscar 2020, sarà l’anno di Scarlett Johansson?
Scarlett Johansson, che quest’anno ottiene addirittura due candidature, entrando a far parte dell’esclusivo gruppo di undici interpreti che hanno ricevuto questo onore, ha dato prova del suo talento nell’intenso Storia di un matrimonio. Il film di Noah Baumbach, scritto da lui e basato sulla sua storia personale, non nasconde il fatto di parteggiare per il protagonista maschile (interpretato da Adam Driver) ma non cela neanche il sincero affetto nei confronti di quello femminile.
In ogni momento in cui è in scena Scarlett Johansson riusciamo a percepire lo sguardo amorevole attraverso il quale viene osservato il suo personaggio. Anche quando il film cerca di farci tifare per il personaggio di Driver, l’interpretazione della Johansson ci impedisce di schierarci definitivamente.
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E sarebbe bello (anche se inutile) sperare in un riconoscimento anche per la giovanissima Saoirse Ronan. Greta Gerwig ha realizzato un adattamento di Piccole Donne che trova in lei e nel personaggio di Jo il vero motore della narrazione. Come già avvenne per Lady Bird, Saoirse Ronan diventa alter ego della stessa regista e sulla sua evoluzione si regge tutto il film.
Oscar 2020, le non protagoniste
Poche sorprese dovrebbe riservare anche la categoria di miglior attrice non protagonista. A contendersi il premio ci sono Cathy Bates (Richard Jewell), Laura Dern (Storia di un Matrimonio), Scarlett Johansson (di nuovo, ma per Jojo Rabbit), Florence Pugh (Piccole Donne) e Margot Robbie (Bombshell). Come già successo durante la cerimonia dei Golden Globes, il 10 febbraio con ogni probabilità vedremo salire sul palco Laura Dern per ritirare il suo (meritato) riconoscimento.
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Lo spietato avvocato che difende il personaggio di Scarlett Johansson in Storia di un Matrimonio cerca in ogni modo di ricordare la colpa dell’infedeltà del compagno e la sua distanza a livello emotivo. Si tratta di un ruolo che conferma ancora una volta l’incredibile capacità di Laura Dern di dare spessore e profondità anche a personaggi scritti per essere volutamente esagerati e tagliati con l’accetta.
Qualche speranza potrebbe però averla anche Florence Pugh, un’attrice che negli ultimi anni si è data particolarmente da fare per emergere, attraverso scelte spesso ardite e mai facili (Midsommar, The Little Drummer Girl). Il personaggio che interpreta in Piccole Donne (Amy March) è sempre stato letto in un’ottica negativa, rappresentando l’opposto della protagonista in termini di valori e sensibilità.
Stavolta Florence Pugh, grazie all’aiuto di Greta Gerwig, è invece riuscita a farci comprendere le motivazioni del suo personaggio, frutto di un periodo storico in cui le donne dovevano scendere a compromessi per vivere tranquillamente.