Maria Antonietta Rositani, ricoverata da oltre 10 mesi al Policlinico di Bari per le ustioni riportate sul 50% del corpo, denuncia all’AGI il rapper Cally.
Maria Antonietta Rositani, ricoverata da oltre 10 mesi al Policlinico di Bari per le ustioni riportate sul 50% del corpo, provocategli dal marito violento interviene per chiedere a gran voce di boicottare il rapper Junior Cally.
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“Il rapper Junior Cally nella canzone ‘Strega’ rappresenta una violenza della quale io stessa sono stata vittima. Gli insulti, la frase ‘l’ho ammazzata’, accompagnata dalle immagini nel video di una donna legata a una sedia con un sacchetto in testa mentre cerca invano di liberarsi, sono parole orripilanti. Gli aggettivi utilizzati da Junior Cally, cosi’ come il ‘ti ammazzo’, li ho sentiti spesso pronunciare dal mio ex marito e mi hanno distrutto dentro prima di essere ridotta da lui nelle mie attuali condizioni fisiche. Sono parole che una donna non dovrebbe mai sentire e che invece chi subisce violenza conosce benissimo“.
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“Premesso che determinate canzoni non dovrebbero essere nemmeno pubblicate e messe in circolazione – dice Maria Antonietta – non sarebbe dovuta proprio passare l’idea di ammettere in gara chi incita al femminicidio e considera la donna come un oggetto, tra l’altro proprio in un periodo in cui tantissime donne, io tra loro, tantissime persone, lottano per i diritti delle donne, contro la violenza sulle donne. Ricordo che da piccola con i miei genitori aspettavamo di poterci sedere insieme per ‘gustare’ il Festival e la bellezza di quel palco, forse il più bello che ci sia. Oggi non mi sognerei mai di dire ai miei figli di guardarlo. Nel momento in cui Junior Cally apparirà, è normale che cambierò canale subito o spegnero’ la tv, perche’ la sua visione mi farebbe riaffiorare dei ricordi orribili, quindi rabbia, sicuramente di nuovo paura perché mi richiamerebbe alla mente quello che cerco tutti i giorni di combattere, la violenza che mio marito mi ha fatto“.
“Purtroppo – conclude Antonietta Rositani – ormai il danno è stato fatto, il rapper il suo scopo lo ha raggiunto, ha fatto parlare di sé, ha fatto sì che anche chi non conoscesse quel tipo di canzoni ne potesse venire a conoscenza. Certo l’esclusione sarebbe un segnale meraviglioso – ammette – ma temo che questo non avverrà. Potremmo sperare che lui faccia un passo indietro ma anche su questo ho i miei dubbi. L’unica cosa che rimarrebbe da fare è da parte di noi cittadini, che paghiamo il canone Rai, spegnere i televisori o cambiare canale quando lui arriva sul palco dell’Ariston, per far capire a tutti, compresa la Rai, che la maggior parte del Paese sta accanto alle donne che come me soffrono inermi in un letto di ospedale, che hanno subito o che stanno subendo violenza. Che si è contro la violenza. E per impedire anche che i comportamenti dell’uomo violento vengano legittimati dal fatto che chi tratta pubblicamente la donna in questo modo ignobile salga addirittura sul palco dell’Ariston. È il minimo che si possa fare per dimostrare solidarietà verso una donna che è stata ed è vittima di aggressioni“.
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