Ricattava l’amante, è stata rinviata a giudizio la donna romena che avrebbe chiesto soldi all’uomo di Ariano Irpino che si è poi suicidato spaventato dalle minacce di Sonia Matei che voleva raccontare tutto alla moglie.
Una vicenda drammatica, una storia extraconiugale finita in tragedia. Lei ricattava l’amante minacciando di spifferare alla moglie il segreto degli incontri di passione. Lui, distrutto dai ricatti e dalla paura di perdere la moglie, si è suicidato. Lei è Sonia Matei, romena di 42 anni. Oggi il gup del Tribunale di Benevento, competente per territorio, ha spedito a processo la donna residente nel Sannio, le accuse sono di tentata estorsione e istigazione al suicidio. Nei guai anche il presunto complice.
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La donna romena si era difesa allo stesso modo in cui l’aveva fatto nel dicembre 2017, quando era stata fermata in flagranza di reato e, poi, rimessa in libertà. Sonia Matei, 43 anni era già stata rinchiusa in carcere per le ipotesi di reato di istigazione al suicidio e tentata estorsione, era stata lei stessa a definirsi vittima di coloro che avrebbero approfittato di lei presentandosi come single e promettendole denaro dopo aver avuto con lei rapporti sessuali. Era questa la versione che la donna, assistita dall’avvocato Luca Cavuoto, aveva raccontato al gip Gelsomina Palmieri, che ne aveva ordinato l’arresto nell’inchiesta del sostituto procuratore Marcella Pizzillo e dei carabinieri sulla tragica fine di un 47enne arianese che il 31 ottobre 2017 l’aveva fatta finita impiccandosi in un capannone. L’uomo era terrorizzato dalle minacce che gli avrebbe rivolto Sonia: voleva rivelare i loro incontri alla moglie se lui, al quale aveva fatto credere di essere rimasta incinta, non le avesse dato una somma di denaro.
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Anche quell’uomo (il suicida) – ha sostenuto la 43enne – si sarebbe comportato come gli altri: inizialmente avrebbe detto di non essere sposato, poi aveva ammesso di esserlo, invitandola a non dargli più fastidio, quando lei l’aveva sollecitato a mantenere fede agli impegni. Di qui il suo risentimento. Prima di suicidarsi, il 47enne aveva messaggiato vocalmente con la cittadina straniera, cercando di farla desistere. “Mi sto suicidando per colpa tua, passerai i guai, non ti preoccupare, non fa niente, che cosa che mi hai fatto, perchè io… non… giusto una semplice cosa… io mi sto suicidando per colpa tua… viene tutto registrato non ti preoccupare”. Inquietante era stata la risposta di Sonia.
“Mi interessa tu mi porti i soldi hai capito? Non sto scherzando…veramente non sto scherzando… perchè il mio onore è grande… non sto scherzando… la puoi prendere come vuoi…”.
Secondo gli inquirenti, l’indagata, per il quale il suo legale ha chiesto la revoca o l’attenuazione della misura, avrebbe adottato la stessa truffa anche con altri tre uomini, uno dei quali le sarebbe stato procacciato da Francesco Festa finito ai domiciliari per favoreggiamento della prostituzione. Al termine degli interrogatori, il gip Palmieri aveva attenuato la misura a carico di Sonia Matei, per la quale erano stati disposti gli arresti in casa, ed ha rimesso in libertà Francesco Festa, revocando l’ordinanza emessa nei suoi confronti. Ora entrambi sono indagati e finiranno a processo.