La norma approvata dalla giunta Pd regolamenta le microaree: ma a Bologna si passa da un campo a due, a Rimini ne nascono cinque.
Leggi anche –> Emilia Romagna, Serena Grandi scende in campo per Borgonzoni
Una legge che ha come obiettivo quello di ridurre i campi rom e che, secondo quanto riportato da Il Giornale, ne aumenterebbe la presenza sul territorio: La Bonaccini approvata dalla giunta del Pd in Emilia prevede che i Comuni possano offrire ai nomadi residenti nel proprio territorio “una pluralità di soluzioni abitative” alternative ai grandi campi: si va dalle forme abitative tradizionali alle “microaree familiari pubbliche o private“.
Una microarea, però, non è altro che un nuovo accampamento (con piazzole, case mobili e bagni in comune) solo più piccolo e ben costruito. A Bologna A Bologna per eliminare la problematica area sosta di via Erbosa ha ben pensato sono state edificate due microaree in altrettante zone della città. A Torino, cinque.
Leggi anche –> Neonata morta nel campo nomadi di via Candoni a Roma
Il principio di base sarebbe che le microaree ridurrebbero ghettizzazione e degrado. “Non mi pare che i casi già sperimentati dicano questo“, ha detto Matteo Zoccarato. “A un certo punto avevano pensato addirittura di aprirne undici“, ha detto Zoccarato che insieme ai comitati cittadini “di centro, destra e sinistra” si è opposto al progetto dal costo di circa 200mila euro. Ad oggi il piano risulta ancora bloccato e “difficilmente faranno ripartire a un anno dalle elezioni comunali“.
Intanto nei campi aumentano i casi di criminalità e le tragedie legate all’incuria: ancora da chiarire le dinamiche che hanno portato alla morte della neonata nel campo rom di Roma.