Laura Boldrini lancia la sfida al futuro e lo fa invocando l’appello del Partito democratico. L’ex Presidente della Camera dei Deputati ha voluto dire la sua sul problema dell’occupazione giovanile, e perché della difficoltà a lasciare casa per stabilizzarsi altrove
In una lunga intervista sulle colonne di Fan Page la Boldrini ha lanciato l’idea di un bonus interamente dedicato ai giovani, fondi speciali che permetterebbero loro di potersi affrancare grazie ad un aiuto statale.
Sulle colonne del portale campano Fanpage, l’onorevole Boldrini ha rilanciato un’idea già presentata negli scorsi giorni all’ultimo seminario realizzato dal Pd nell’Abbazia di Contigliano, vicino Rieti.
“Dobbiamo partire da una considerazione: ci sono troppi giovani scoraggiati, molti ragazzi in cerca di un’occupazione desistono, oppure vanno all’estero, ma non per una libera scelta di vita – ha spiegato Boldrini – È una vera e propria emorragia, si parla di decine di migliaia di ragazzi qualificati, che vanno via dall’Italia pur di lavorare. Non dobbiamo dimenticarci poi che il tasso di disoccupazione giovanile è quasi il doppio di quello della fascia degli adulti”.
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“Non si può affrontare con serenità e in modo costruttivo la vita se si hanno solo dei lavoretti – ha aggiunto l’ex presidente della Camera nell’intervista realizzata da Fanpage – se si è costretti a vivere in casa con i propri genitori fino a quasi quarant’anni. O si se si è costretti a condividere con altri inquilini gli spazi ristretti di un appartamento. La penuria di case e i canoni elevatissimi degli affitti nelle grandi città, le lunghe liste d’attesa per le case popolari, si aggiungono agli stipendi bassi e a un mercato del lavoro stagnante. Tutto ciò va a detrimento dell’entusiasmo di una persona. C’è un momento per tutto, e un giovane a 35 anni ha bisogno di autonomia, di andare a vivere da solo, con il proprio compagno o con la propria compagna. Ma non può rendersi indipendente perché non può staccarsi dalla famiglia. I giovani sono stati per troppo tempo trascurati dalla politica. È tempo di passare all’azione”.
Era il 2007 quando il ministro dell’Economia Tommaso Padoa-Schioppa utilizzò l’infelice appellativo di ‘bamboccioni’, per riferirsi a una generazione di giovani a suo avviso troppo pigra per lasciare la casa familiare.
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Negli ultimi 13 anni i giovani italiani non hanno vissuto in condizioni più semplici. La capacità di assorbimento del comparto lavoristico è sempre più scarna, trovare occupazione è sempre più complesso se non con ‘lavoretti’ spesso discontinui e sottopagati. I ragazzi si trovano sempre di più incastrati in una spirale di depressione, in una mancanza di prospettive di miglioramento che spesso porta all’inattività.
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