Con la scelta dei facilitatori e dei candidati per le regionali in Liguria, Toscana e Puglia inizia una di fatto una nuova fase politica per il Movimento 5 Stelle. Di Battista è pronto a lanciare una proposta.
Oggi di fatto parte una nuova fase di ridefinizione del Movimento 5 Stelle, durante la quale si deciderà molto di quello che il movimento diventerà. Con la scelta dei facilitatori e dei candidati presidenti per Liguria, Toscana e Puglia inizia il confronto vero, politico e forse senza esclusione di colpi tra le due anime del Movimento: quella di chi, Luigi Di Maio in testa, vuole restare alternativo a destra e sinistra e continuare a rappresentare una terza opzione “postideologica” contro chi invece vorrebbe collocarsi all’interno di una non ben definita area riformista certamente più vicina al Pd che alla Lega.
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Ma la rivoluzione che si appresta ad arrivare non si limita alle scelte politiche: si parla della struttura generale, a partire dalle basi. Innanzitutto Luigi Di Maio non sarà più il tesoriere: una funzione che sarà probabilmente gestita in maniera collegiale. E poi c’è da ridefinire tutto il resto, dal capo politico al garante. E se nemmeno Beppe Grillo è al di fuori di questo sommovimento complessivo, allora significa che forse il cambiamento sarà sostanziale.
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C’è poi la variabile Di Battista: su Instagram, sotto ad una foto che lo ritrae in metropolitana, a Teheran, scrive “Torno presto. Giuro”. Ed in effetti sembra che sia pronta, da parte sua, una proposta politica. Quando arriverà? Probabilmente prima della manifestazione di marzo. Intanto, però, c’è da gestire il presente, sopratutto a livello parlamentare: bisogna far restituire il dovuto a chi nei mesi ha fatto finta di niente (parliamo dei danari che gli eletti M5S “restituiscono” alla collettività) ed intervenire in qualche modo con chi se n’è andato. Chi cambia partito dovrebbe pagare una penale: centomila euro. Un ottimo deterrente per scongiurare – forse – altre fughe. Ma bisogna farseli dare, questi soldi: con delle cause legali. E per gestire questo aspetto, c’è una nuova proposta, una donazione mensile forfettaria di tremila euro.