Per la terza volta i familiari delle vittime di Rigopiano tornano a salutare i 29 ‘Angeli’ che hanno perso la vita in una tragedia assurda. Non si placano le proteste per una giustizia che non è mai arrivata.
Una nuova processione, la terza da quel maledetto 18 gennaio 2017 che ha spezzato i sogni e la vita di 29 persone. Pochi minuti prima delle 17 di tre anni fa un’enorme valanga di neve, ghiaccio e detriti dal peso complessivo di 120 mila tonnellate travolse tutto ciò che incontrava sulla sua strada, compreso un albergo dove morirono 29 persone tra clienti e dipendenti.
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Dopo la deposizione dei fiori davanti al totem dell’hotel, è stato il momento della preghiera, poi i parenti stretti sono potuti entrare nell’area della tragedia in cui sorgeva il resort. È stata una commemorazione privata, riservata ai soli familiari delle vittime. Il totem, realizzato sull’insegna della struttura, quella rimasta ancora intatta, conserva le foto delle vittime. E’ seguita una processione, con 29 fiaccole accese, dal bivio Mirri tra Rigopiano e Farindola alla chiesa parrocchiale di San Nicola Vescovo.
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Nel corteo anche gli abitanti del posto e i sindaci dei comuni vicini, con indosso il tricolore. C’era anche Maila Santarelli, consigliera comunale e solo per oggi primo cittadino di Pioraco, in provincia di Macerata: “Sono qui nella doppia veste di rappresentante delle istituzioni e amica di Emanuele Bonifazi, vittima della valanga. Ci conoscevamo da sempre, da 31 anni. Ci vuole giustizia, chi ha sbagliato deve pagare”.
“Siamo qui come 3 anni fa non solo per esprimere la nostra vicinanza a chi ha perso i propri cari in questa immane tragedia, ma per testimoniare il nostro impegno come amministratori. La regione abruzzo è al lavoro e metterà in campo tutti le azioni necessarie affinchè catastrofi come questa non si ripetano più” – sono state le parole del presidente del consiglio regionale Lorenzo Sospiri. Nel frattempo il direttore del Dipartimento regionale Territorio e Ambiente, Pierpaolo Pescara, ha annunciato: “Se non ci saranno imprevisti entro la primavera ci sarà una prima bozza della relazione sulla Carta delle Valanghe”. La documentazione di cui la Regione avrebbe dovuto dotarsi già nel lontano 1992, è uno degli elementi cardine al centro della maxi inchiesta e del processo sulla tragedia dell’hotel.