Torino.”Se vuoi il permesso di soggiorno lavori 10 ore a 18 euro di paga”

Dovevano confezionare pennarelli lavorando 10 ore al giorno per una paga di 18 euro. Dopo avere chiesto l’aumento sono stati licenziati. Succedeva a San Mauro torinese.

Stranieri contro stranieri. Una coppia di cinesi sfruttava cittadini extracomunitari africani promettendo loro un contratto regolare che gli potesse portare al permesso di soggiorno. Ma il prezzo da pagare era alto: 10 ore al giorno di lavoro per 18 euro di paga. Tre cittadini africani hanno chiesto un aumento di 7 euro al giorno e sono stati licenziati.

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In un capannone di San Mauro torinese erano 45 le persone costrette a lavorare 10 ore al giorno senza riscaldamento, senza domeniche libere e senza ferie. Dovevano confezionare almeno mille scatole di pennarelli per ricevere i 18 euro di paga, e tutto sotto l’attenta sorveglianza dei datori di lavoro, marito e moglie di nazionalità cinese. Giovedì i tre uomini licenziati, assistiti dall’avvocato torinese Simone Bisacca che ha anche presentato in procura un esposto per sfruttamento del lavoro, si sono presentati davanti al giudice  che si è riservato di fissare una nuova data per ascoltare i testimoni. All’udienza non si è  costituita l’azienda che risulterebbe in liquidazione. Sono in corso accertamenti anche per capire se il materiale che veniva confezionato era contraffatto.

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L’elenco delle buste paga scandalo variava dai 150 euro ai 400 euro e dai 58 ai 300 euro. Ai richiedenti asilo la busta paga doveva servire per il riconoscimento del permesso di soggiorno per motivi umanitari. E il datore di lavoro ne aproffittava decurtando dallo stipendio altri 50 euro. “In qualità di richiedenti asilo – si legge nell’esposto al giudice del lavoro – si trovavano in evidente stato di soggezione rispetto al datore di lavoro. Il datore non perdeva occasione di ricordare loro che se volevano continuare a lavorare e sperare di ottenere il permesso di soggiorno, dovevano accettare le condizioni da lui dettate”.

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