Prete esorcista a Casapesenna: chiesta una condanna esemplare

Don Michele Barone è sotto attacco dei legali delle persone abusate. Per il prete esorcista, la Procura di Santa Maria Capua Vetere ha richiesto 22 anni.

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Ci avviciniamo sempre di più alla risoluzione di un altro caso di pedofilia ed esorcismo nella Chiesa. Il protagonista di questa vicenda è don Michele Barone, parroco che esercitava presso il tempio di Casapesenna. Il prelato è stato accusato da più persone di essere un prete esorcista, che praticava anche violenze sessuali.

Nei giorni scorsi è arrivata la prima richiesta nei confronti del prete esorcista. La Procura di Santa Maria Capua Vetere ha infatti richiesto 22 anni di reclusione per don Barone. Nel frattempo è arrivata anche la decisione da parte della Santa Sede per lui. Don Michele è stato infatti privato dell’esercizio della professione di prete, tornando a essere un uomo comune a tutti gli effetti. Ma nel frattempo, i legali che compongono l’accusa non si fermano e non vogliono che si perda tempo nell’esprimere un giudizio.

Don Michele Barone in udienza dal Papa – meteoweek.com

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Gli avvocati Rossella Calabritto e Claudia Sorrenti, insieme al curatore degli interessi della minorenne, Rosario Cristiano, e l’avvocato Daniele Ferrandino, stanno seguendo la vicenda. In particolare, la Calabritto si è soffermata sul fatto che il prete esorcista puntasse molto sulla fede. Con questo metodo, avvicinava a sè i minorenni per poi poter effettuare le sue pratiche ai loro danni. Molte delle vittime, in particolari quelle più adulte, hanno ammesso di non aver avuto il coraggio di abbandonare il gruppo di preghiera. La paura più grande di queste persone era che, lasciando il gruppo, potessero essere colpite da punizioni celesti.

Ricordiamo che l’ormai ex padre Michele Barone non è l’unico indagato. Pendono capi d’accusa anche nei confronti di Luigi Schettino, poliziotto del commissariato di Maddaloni che prendeva parte a queste pratiche aiutando l’ex prete. Anche la famiglia di una delle vittime, nel frattempo costituitasi parte civile, è sotto processo e rischia una condanna.

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