Giambattista Borgonzoni, padre della candidata presidente leghista alle regionali in Emilia Romagna, interviene in modo clamoroso nel dibattito in prossimità del voto.
“Con Salvini assistiamo all’affermazione mediatica e politica del falso percepito che diventa vero“: a dirlo non è un leader di centrosinistra, o un attivista dei centri sociali. A parlare è Giambattista Borgonzoni, il padre della candidata alla presidenza dell’Emilia Romagna per la Lega. A pochi giorni dal voto è un intervento forte, quasi clamoroso.
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Che Borgonzoni padre fosse distante politicamente dal partito della figlia, lo si era capito già da tempo. Ma nessuno si sarebbe immaginato parole così nette a nove giorni dalle elezioni. E non è tutto: perchè, se il concetto non fosse chiaro, il signor Giambattista è pronto a ribadirlo: “E’ incredibile quanto (Matteo Salvini, ndr) risulti simile al ministro della Paura, personaggio di Antonio Albanese, comico a cui il bolso ex ministro dell’Interno, con quel fraseggio angosciante e ricorrente, dovrebbe quasi quasi pagare le royalties” ha infatti aggiunto, interpellato dalla stampa.
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E’ un elettore di sinistra, il padre della Borgonzoni. Non c’è dubbio. Ma le sue critiche non sono solo rivolte al leader della Lega: “Ho visto quello che un tempo era un grande partito ridotto a una specie di brutto anatroccolo” afferma infatti, parlando del PD. E argomenta: “Ha smesso di occuparsi degli ultimi. E, nella totale mancanza di futuro, magari poi gli ultimi vanno a nutrirsi di illusioni vendute da chi, come Salvini, dall’altro lato, dà corpo alle peggiori paure in tempi in cui l’ascensore sociale è rotto”. Naturalmente c’è posto anche per la figlia Lucia: “E’ una donna capace, visto anche che nella Lega deve difendere l’indifendibile”.
Si è poi augurato “che Lucia becchi soltanto una benevola lavata di capo e magari, se vince, impari a governare l’Emilia, gioiello che merita rispetto”.
Chi piace, dunque, a Borgonzoni senior? Le sardine, parrebbe. A cui ha regalato sei opere del padre pittore Aldo Borgonzoni: le ha donate a Mattia Santori in persona. Ha anche partecipato ad una manifestazione: la prima, quella di Bologna, che iniziò a mostrare al paese le potenzialità del movimento anti Salvini.