La piazza principale di Bibbiano, in cui la Lega voleva chiudere la campagna elettorale il Emilia Romagna, era stata “prenotata” dalle sardine in anticipo. Ma alla fine, pare che la spunterà il partito di Matteo Salvini.
Sembrava che nulla potesse impedire alle Sardine di gestire piazza della Repubblica, a Bibbiano il il 23 gennaio. L’ultimo giorno della campagna elettorale voleva essere “consacrato” da Matteo Salvini con un comizio nella cittadina al centro dell’inchiesta per l’affido illecito di minori. Per impedire quella che, a detta loro, sarebbe stata l’ennesima strumentalizzazione della vicenda, le Sardine avevano organizzato un sit in proprio per quel giorno. Facendo per primi la richiesta alle autorità.
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Il responsabile locale del movimento, Youness Warhou, era stato il più veloce di tutti, presentando la domanda. Sembrava fatta, a quel punto: “Tra di noi c’eravamo detti di evitare la “trappola di Bibbiano” aveva spiegato Mattia Santori, “ma sono stati i cittadini della Val D’Enza a chiamarci e a chiederci di fare qualcosa”. In realtà le autorità locali avevano chiesto ad entrambe le parti di desistere, per allentare la pressione dei media sulla cittadina. Ma le elezioni regionali in Emilia Romagna sono troppo importanti, anche per la politica nazionale. E Bibbiano è, volenti o nolenti, al centro di un dibattito politico molto acceso e che coinvolge gli elettori.
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Quindi si alla manifestazione a Bibbiano: ma di chi? A dire l’ultima parola è stato il questore di Reggio Emilia, che ha invitato le sardine a fare un passo indietro. Il motivo è semplice, ed è la legge elettorale a chiarirlo: gli spazi pubblici in campagna elettorale spettano innanzitutto ai partiti in corsa per le elezioni con proprie liste, rispetto ad associazioni che non presentano candidati. Per cui, a prescindere da chi ha “prenotato” prima, la Lega pare avere la precedenza. Anche perchè a Bibbiano non ci sono spazi abbastanza grandi da ospitare tanta gente.
Al momento quindi sembra che la Lega potrà chiudere la sua campagna elettorale a Bibbiano: non è chiaro quanto questo possa far piacere agli abitanti della cittadina emiliana, stanchi di essere al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica. Una cosa è certa: la decisione del questore sarà certamente accompagnata da polemiche molto accese. La tensione è alle stelle, ed il 26 gennaio – giorno delle elezioni – si avvicina.