La guida suprema dell’Iran ha parlato anche dell’uccisione di Soleimani. “Dio ci sostiene, loro sono dei pagliacci”, ha detto Khamenei nel sermone.
Attacco ben assestato dall’ayatollah Ali Khamenei nei confronti degli Stati Uniti. La guida suprema dell’Iran non ha usato mezzi termini per giudicare l’operato americano in campo militare. In particolare, all’ayatollah non è andato giù l’assalto che ha portato all’uccisione del generale Soleimani, avvenuto alcuni giorni fa.
Così, nel corso di un sermone che ha chiamato a raccolta migliaia di fedeli, Khamenei ha rivolto la propria filippica a Donald Trump e a tutti gli Stati Uniti: “Gli Stati Uniti non sono stati in grado di affrontare direttamente Soleimani. Lo hanno assassinato in modo codardo e non sul campo di battaglia. Era il comandante più forte nella lotta contro il terrorismo. Gli Stati Uniti hanno commesso una vera disgrazia per Washington“. Khamenei non ha poi esitato a definire Donald Trump “un pagliaccio”.
Le accuse dell’ayatollah nei confronti degli Stati Uniti, però, non sono finite qui. Secondo la guida suprema iraniana, infatti, sarebbe stata Washington “a fondare l’autoproclamato Stato Islamico“. Dunque, stando a sentire Khamenei l’Isis sarebbe una fondazione da parte del governo americano. In ogni caso, l’ayatollah si è espresso con i suoi soliti termini in grande stile. “Il fatto che l’Iran abbia il potere di schiaffeggiare un arrogante dimostra che Dio ci sostiene“.
Ma non mancano gli attacchi anche nei confronti delle altre nazioni. Dopo aver chiesto scusa alle vittime per il disastro causato dall’abbattimento dell’aereo ucraino, Khamenei ha parlato dei Paesi che a suo dire sostengono quello americano. “Francia, Gran Bretagna e Germania fanno gli interessi degli Stati Uniti. La nostra nazione deve essere forte, noi non siamo contrari ai negoziati, a patto che non siano con gli Stati Uniti. La nostra economia non deve dipendere dal petrolio“.