Nel 2019 il tasso di natalità cinese è sceso al livello più basso mai registrato dal 1949. Ed il governo è preoccupato: dal rischio di sovrappopolazione si sta passando all’incubo di una società “vecchia”.
Dal rischio di avere troppa popolazione, a quello di averne troppo poca: sembra assurdo, rispetto al numero di abitanti e all’idea che la Cina ha negli anni offerto di se’, ma a Pechino hanno un problema. Non si nasce più. O comunque, si nasce molto meno di prima. Nel 2019 infatti è stato registrato il tasso di natalità più basso dal 1949, anno di fondazione della Repubblica Popolare Cinese.
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Un dato che preoccupa il governo: una popolazione che tende ad invecchiare porta ad una serie di problemi complessi, per una società. Costi sanitari che crescono, e forza lavoro in diminuzione. Per evitare una vera e propria crisi demografica, le autorità di Pechino hanno pensato a delle soluzioni. La prima è stata quella di rendere meno ferrea la cosidetta “politica del figlio unico”: si tratta della normativa nazionale che per anni ha impedito il concepimento del secondo figlio per contenere il boom demografico.
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Nonostante questo intervento, almeno nel breve termine non sono arrivati i risultati che a Pechino si attendono: non c’è stato un aumento delle gravidanze.