Il processo a carico del produttore hollywoodiano Harvey Weinstein accusato di stupro ai danni di diverse attrici è iniziato ufficialmente lo scorso 7 gennaio a New York. A distanza di dieci giorni i colpi di scena non mancano, sopratutto da parte del suo avvocato difensore.
Il processo che vede imputato il produttore Harvey Weinstein, accusato di violenza sessuale ai danni di diverse attrici, tra le quali Asia Argento promotrice del movimento #MeToo, sta già registrando diverse situazioni al limite del paradossale.
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Il caso del produttore Harvey Weinstein colpevole di atti violenti e denigratori nei confronti di diverse attrici del panorama cinematografico internazionale, si è finalmente trasferito in Tribunale. Negli scorsi anni lo scandalo che colpì Weinstein e le sue vittime, è stato anche fonte di ispirazione per un episodio della serie crime Law & Order: Unità Vittime Speciali.
Gli sceneggiatori mentre erano a lavoro con la stesura degli episodi, decisero di dar vita a un episodio che denunciasse gli abusi e le molestie nei luoghi di lavoro. Sebbene siano presenti alcune differenze, come l’ambiente idealizzato come una compagnia aerea, in molti punti la storia ricorda quella raccontata dalle vittime dell’orco di Hollywood.
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Cosa hanno in comune Weinstein e la serie Law & Order? Teoricamente nulla, se non fosse per l’avvocato dell’accusato che ha sfoderato un’arringa degna della migliore serie crime in circolazione.
La difesa del produttore affidata a Damon Cheronis, avvicinandosi ai giurati con aria spavalda, ha domandato se qualcuno di loro avesse mai visto un episodio di Law & Order. Alla risposta affermativa di una ragazza, l’avvocato ha ammesso di non averlo mai visto e di preferire Criminal Minds.
Una sola domanda rimbombava nella testa dei presenti nella sala: “Cosa c’entra tutto questo con il processo? Cheronis continuando su questa linea, ha continuato domandando: “Solitamente fate il tifo per la difesa o per l’accusa quando guardate quella serie?” . Un giurato piccato dall’insolenza ha risposto: “io tifo per la giuria”.
L’avvocato cercando di accaparrarsi il ben volere dei venti giurati provvisori ha chiesto: ” Pensate sia uno spettacolo bello?” Alcuni di loro, visibilmente infastiditi da quelle domande, hanno risposto semplicemente che lo trovano insensato.
Poco prima di concludere, Cheronis ha voluto citare il trio di giornalisti Ronan Farrow, Jodi Kantor e Megan Twohey, vincitori del Premio Pulitzer, chiedendo se qualcuno di loro avesse letto i loro libri o magari avesse visto alcuni documentari sul suo assistito.
Al termine di questo pseudo interrogatorio, due gruppi di potenziali giurati sono stati interrogati dalla difesa di Weinstein e dall’ufficio del procuratore distrettuale. Solo sette sono stati i giurati scelti per giudicare il processo di stupro dell’ex produttore hollywoodiano. Nessuno dei fan della serie Law & Order è stato scelto.
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