L’ex premier parla a tutto campo, dalle imminenti elezioni al fenomeno Sardine. “Avrei voluto esserci alle origini del movimento”, dice Romano Prodi.
Romano Prodi torna a parlare in un momento chiave per la sua terra. Tra pochi giorni si terranno le elezioni in Emilia Romagna, uno dei pochi feudi rimasti al centro-sinistra. L’ex premier è stato intervistato per l’edizione odierna de La Stampa. In questa intervista ha toccato diversi tempi, ma ovviamente il duello tra Bonaccini e Bergonzoni tiene banco. Fermo restando che Prodi punta su quanto di buono è stato fatto dall’attuale esecutivo.
“Proprio in questi giorni ho analizzato tutti i dati possibili e immaginabili – ha dichiarato Romano Prodi – . L’Emilia-Romagna cresce più delle altre regioni italiane. Ha meno disoccupati, ha un’occupazione femminile che non ha confronti, ha speso bene tutti i soldi europei, ha conseguito investimenti nuovi dall’estero. La sanità da sola, come in tutte le regioni, è la più elevata voce di spesa richiama migliaia di pazienti che qui vogliono farsi curare“. Dunque Prodi risponde a Salvini, che parla di liberare l’Emilia Romagna. “Abbiamo assistito a una straordinaria, corale e pressoché completa ricostruzione del terremoto del 2012. Allora, quando un attivista di Salvini lascia tra i suoi appunti l’ordine di cercare una famiglia che non abbia avuto ancora la casa, beh, significa che la cosa è strumentale. Vogliono dunque liberare l’Emilia-Romagna da tutto questo? Il fatto inequivocabile è che in Emilia-Romagna siamo più avanti degli altri“.
Tra le altre cose, l’Emilia Romagna è la terra in cui è nato il movimento delle Sardine. E Romano Prodi sembra essere rimasto affascinato da questo nuovo moto giovanile. L’ex presidente del Consiglio ha affermato ancora una volta la capacità, dei suoi conterranei, di dar vita a qualcosa sempre di fresco e nuovo. “Avrei voluto essere all’origine delle Sardine che hanno creato un clima molto, molto particolare. È per questo che la Lega vuole prendere l’Emilia. Perché da noi è nato l’Ulivo, è nato il Vaffa! Anche Grillo cominciò in Emilia. Questa è una regione che è di per se stessa un laboratorio. E non c’è bisogno che Prodi organizzi niente“.
Secondo Prodi, le Sardine potrebbero essere una controtendenza rispetto a quanto si vede in giro per il mondo. Una voglia di democrazia sempre più sopita e che può essere rilanciata. “C’è una tendenza di carattere mondiale. Siamo di fronte a un generalizzato fenomeno di delega di autorità dalle Filippine alla Russia, dall’India agli Stati Uniti, dal Brasile all’Australia. C’è una specie di stanchezza della democrazia“.
Ma a livello politico, cosa ne sarà di Romano Prodi? Ci pensa lo stesso ex premier a smentire qualsiasi ritorno sulla scena. In particolare Prodi nega la possibilità di un ritorno del simbolo dell’Ulivo. “Le cose del passato non si ripetono mai. Di fatto in Emilia-Romagna attualmente c’è una larga coalizione che comprende sostanzialmente le forze che componevano allora l’Ulivo: va dai partiti di sinistra a porzioni del centro. C’è davvero uno schieramento larghissimo che tradotto nel linguaggio del 2020 è una coalizione indispensabile in ogni democrazia moderna. È la risposta all’esigenza di una democrazia che è diventata molto complessa“.
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