Iran, nuove drammatiche rivelazioni sulla tragedia del Boeing abbattuto

I missili che hanno abbattuto l’aereo di linea ucraino sarebbero due: lo confermerebbe un nuovo video. Proseguono intanto manifestazioni e proteste nel paese.

Erano due i missili che hanno colpito ed abbattuto il Boeing di linea della Ukrainian International Airlines, provocando la morte di 176 persone. A testimoniarlo un nuovo video, che sta circolando in queste ore e che rende ancora più complicata la posizione delle autorità iraniane. Il filmato, in possesso del New York Times che ne garantisce l’autenticità, mostrerebbe i due missili colpire il velivolo a distanza di 23 secondi l’uno dall’altro. I due razzi, sempre secondo il Nyt, sarebbero partiti da una base militare a circa 12 chilometri di distanza dal punto dove si trovava l’aereo al momento dell’impatto. Il video mostra poi l’aereo prendere fuoco in volo e precipitare.

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Una rivelazione drammatica, che mette in ulteriore difficoltà i vertici dell’Iran proprio mentre sono in svolgimento le indagini. Nella giornata di ieri si è svolto un nuovo vertice tra gli investigatori giunti da Canada ed Ucraina che, insieme a quelli iraniani, stanno portando avanti le verifiche sul disastro aereo. La notizia dell’esistenza di un nuovo video naturalmente cambia la situazione anche rispetto al loro lavoro.

Un fotogramma del video in possesso del New York Times

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Intanto proseguono anche le indagini delle autorità iraniane, che hanno promesso di voler individuare i responsabili della strage in breve tempo: il presidente Rohani ha promesso una “indagine a tutto campo”, dichiarando che non ritiene possibile che il colpevole possa essere solo il soldato che materialmente ha sparato ed invocando “un tribunale speciale”. La magistratura ha fatto sapere di aver compiuto i primi arresti  mentre nel paese non si placano le proteste per l’abbattimento dell’aereo ucraino e le iniziali “bugie” delle autorità. In piazza sopratutto gli studenti, che manifestano per il quarto giorno di fila. La situazione è molto tesa: al momento sono trenta gli arrestati per “manifestazioni illegali”. Per venerdì è stato annunciato un intervento dell’ayatollah Ali Khamenei durante la preghiera islamica a Teheran: non avveniva da otto anni, ed è per molti il segno evidente delle difficoltà in cui si stanno muovendo le autorità dell’Iran.

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