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Cronaca

Iran, ci risiamo: rischio isolamento per l’accordo sul nucleare

Gran Bretagna, Francia e Germania vogliono lanciare il meccanismo di risoluzione delle dispute. All’Iran viene imputato il fatto di venire meno agli accordi del 2015.

Si continua a discutere del ruolo dell’Iran sulla scena politica internazionale. In particolare, questa volta a far discutere è la posizione del Paese persiano sul tema del nucleare. La notizia del giorno dell’Epifania riguarda l’uscita del Governo iraniano dall’accordo stipulato nel 2015. Questo prevedeva l’eliminazione delle riserve di uranio arricchito, al fine di evitare la proliferazione di contaminazioni a livello nucleare.

Questo accordo, almeno da parte dell’Iran, è venuto meno. E non sono mancate in tal senso le reazioni da parte di alcune tra le principali forze politiche mondiali. Su tutte Francia, Germania e Gran Bretagna, le quali hanno deciso di far partire un provvedimento. Si tratta del meccanismo di risoluzione delle controversie, ovvero il modo imposto al momento della firma dell’accordo del 2015 per i Paesi trasgressori. “Siamo rimasti senza altra scelta, visto le azioni dell’Iran che non sta adempiendo agli impegni presi“, si legge nella nota redatta dai tre Stati.

I firmatari dell’accordo del 2015 – meteoweek.com

Il meccanismo ai danni dell’Iran

Ma come funziona il meccanismo di risoluzione delle controversie? Esso prevede che venga costituita una commissione congiunta che verifichi il motivo dell’insoddisfazione delle parti in causa. Dunque si verrà a scoprire perchè l’Iran sta venendo meno agli accordi presi. Questa commissione ha 15 giorni di tempo per risolvere questa controversia, fornire una relazione e prendere una decisione.

Una volta emerso l’esito della commissione, i Paesi coinvolti possono ancora fare ricorso presso l’Advisory Board. A propria volta, questa sede ha ulteriori quindici giorni di tempo per valutare l’eventuale ricorso e decidere se accoglierlo o respingerlo. Se, passati questi trenta giorni complessivi, dovesse esserci ancora una situazione di stallo o insoddisfazione da parte delle parti in causa, ci sarà l’ultimo grado. Si tratta del Consiglio di sicurezza dell’Onu, che ha già imposto delle sanzioni all’Iran e potrebbe dunque ripetersi.

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